CASE PARCHEGGIO, SALGONO A CINQUE I RICORSI
Aumentano i ricorsi da parte delle famiglie sfrattate dal Comune perché non hanno più requisiti per restare ad abitare nelle case parcheggio. Da tre salgono a cinque e l’azione legale ha costretto l’esecutivo ad incaricare l’avvocato dell’ente, Valeria Palma, per resistere in giudizio nei vari procedimenti istruiti in tribunale. Un fenomeno in costante crescita perché sono tanti i casi in città ancora da regolarizzare. Fino ad oggi si era lasciato perdere chiudendo un occhio e a volte tutti e due, di fronte a situazioni di piena illegalità che andavano avanti da troppo tempo. Poi, da quando il Comune ha deciso di avviare l’operazione “legalità”, sono emerse situazioni difficili e con esse i tanti ricorsi degli inquilini intentati per restare ad abitatore nelle loro case seppur con il contratto scaduto. Da febbraio ad oggi sono più di una decina gli inquilini sfrattati dalle case parcheggio. Si tratta di persone che, pur avendo perso i requisiti, hanno continuato ad occupare senza alcun titolo gli alloggi comunali. Diversa la posizione di altri sette che sarebbero entrati addirittura con la forza. Per loro è stata avviata anche l’azione penale. Con l’operazione legalità, è stato approvato anche il nuovo regolamento che fissa la durata massima di permanenza in una casa parcheggio a un anno e mezzo. Periodo che può essere prorogato in casi particolari fino a tre anni. Sono stati rivisti anche i punteggi da attribuire agli utenti che ne fanno richiesta. Come pure è stata introdotta come pena di esclusione o perdita dei diritti la mancata partecipazione dei beneficiari ai bandi per le case popolari che però, continuano a non bastare con la richiesta che supera di gran lunga l’offerta.