FALLITO IL MODELLO ANVERSANO
di Massimo D’Alessandro – È andata male … Il tentativo politico di rilanciare il Paese non è riuscito: l’attuale Amministrazione è interamente controllata dai membri della lista elettorale “Concordia e Progresso”, nome che sembra inappropriato visto che di “Concordia” ce n’è poca, anzi il Paese è spaccato tra allineati e non, e di “Progresso”, ovvero iniziative per lo sviluppo del Paese, non se ne parla.
Le recenti scelte dell’Amministrazione accentueranno il declino: l’incremento della tassazione IMU aggraverà il fenomeno di abbandono delle case e svalutazione del patrimonio immobiliare (del 30% in otto anni) e l’introduzione dell’addizionale comunale IRPEF eliminerà uno dei pochi fattori attrattivi per nuovi residenti, che si dovrebbe invece favorire per bilanciare l’invecchiamento della popolazione.
Fatta questa breve sintesi, è utile fornire maggiori dettagli, per le persone più pazienti e meno informate su quanto successo … Partiamo con una cronistoria, sintetica per non annoiare, ma essenziale per evitare che sia dato credito a versioni distorte:
- Prima delle scorse elezioni comunali del 2020, le due liste ‘Concordia e Progresso’ e ‘per Anversa Domani’ si erano impegnate a collaborare durante la legislatura, nell’interesse di Anversa, a prescindere da chi avrebbe vinto.
- Aveva vinto ‘Concordia e Progresso’ e il Sindaco aveva nominato Assessore il capolista di ‘per Anversa Domani’. Nel ruolo di Vicesindaco si sarebbero alternati due consiglieri della lista ‘Concordia e Progresso’.
- Si era partiti bene, con Linee Programmatiche definite congiuntamente l’istituzione di gruppi di lavoro composti dai consiglieri di entrambe le liste, per perseguire gli obiettivi, suddivisi tra sviluppo, servizi, cultura, lavori pubblici e bilancio.
- Il modello organizzativo non era poi pienamente decollato per mancanza di continuità e metodo nel coinvolgere i consiglieri, ma era proseguita la stretta collaborazione tra il Sindaco e l’Assessore, con frequenti incontri aperti a chi volesse assistere, il Vicesindaco o altri consiglieri, in cui si discutevano le opportunità ed esigenze dell’Amministrazione, con spirito collaborativo e opinioni quasi sempre convergenti.
- Dall’autunno 2022 la presenza del Sindaco in Comune è stata meno assidua, per validi motivi, ed è intervenuto nella gestione il Vicesindaco, della stessa lista ‘Concordia e Progresso’.
- Da allora l’Assessore, pur doverosamente invitato alle brevi riunioni di Giunta, è stato di fatto estromesso dalla gestione comunale: non riceveva le comunicazioni giunte in Comune, non era coinvolto nelle decisioni, non era invitato a partecipare a eventi pubblici e incontri istituzionali, e i suoi tentativi di contribuire con note e documenti non ricevevano risposta.
- Nei due ultimi consigli comunali, i consiglieri della lista di minoranza ‘per Anversa Domani’ hanno votato contro due delibere, non per scelta pregiudiziale ma per dissenso nel merito, ampiamente motivato in sede consiliare; le due delibere riguardavano l’alienazione della Villetta Comunale e l’aggravio della tassazione IMU e IRPEF.
- Tali voti contrari sono stati addotti ora per giustificare la revoca del mandato di Assessore al capolista di ‘per Anversa Domani’, andando quindi a occupare la Giunta solo con persone di ‘Concordia e Progresso’ e ponendo termine al tentativo di “Modello Anversano”.
Il motivo dell’avvicendamento nel ruolo di Assessore non è chiaro. Si possono fare alcune ipotesi:
- Se davvero è stato dovuto al voto contrario sulle due delibere consiliari suddette, come indicato nel decreto di revoca, ciò indica scarsa propensione verso il processo democratico, che invece ammette il dissenso proprio come modo di correggere decisioni sbagliate e convergere su scelte migliori.
- Nel decreto di revoca si menziona anche “assenza di richieste di interlocuzione o di chiarimenti riguardo eventuali scelte programmatiche o indirizzi politici” e questo è sorprendente, dato che nelle scorse settimane un gruppo di opinione, preoccupato dall’attuale deriva del Paese verso il degrado e l’abbandono, ha chiesto più volte, invano, un incontro con gli Amministratori.
- A inizio legislatura si era ipotizzata un’alternanza nella carica di Vicesindaco tra due membri della lista ‘Concordia e Progresso’, ma non dovrebbe essere questo il motivo della revoca, dato che nei recenti cambi di Giunta l’alternanza non c’è stata e il Vicesindaco è invariato.
- Forse, più semplicemente, il gruppo ‘Concordia e Progresso’ ha voluto occupare tutte le poltrone disponibili e instaurare uno stretto controllo sulla macchina pubblica, ma ciò ci rimanderebbe a un vecchio modo di fare politica, possessivo e geloso del potere …
Comunque, per il sottoscritto, Assessore revocato, l’attuale situazione è ora più chiara:
- Il far parte della Giunta era ormai fittizio, dato che non venivo informato, mi trovavo sempre di fronte al fatto compiuto, e i suggerimenti che fornivo (a esempio sul regolamento TARI) cadevano nel vuoto.
- La mia posizione, di crescente critica nei confronti dell’Amministrazione, poteva sembrare contraddittoria visto che dell’Amministrazione facevo comunque, almeno formalmente, parte.
Questa pantomima è finita e posso dichiarare da un lato la mia mancanza di informazioni su cosa è successo in Comune in quest’ultimo anno e dall’altro il mio dissenso sulla gestione, sia come metodo (una gestione autoritaria, autoreferenziale e non collegiale) che nel merito delle decisioni, prese individualmente, non condivise e tanto meno discusse.
Non era stato sempre così: i primi due anni di legislatura erano stati di proficua collaborazione con il Sindaco, in uno sforzo comune per lo sviluppo del Paese. Purtroppo la gestione è passata poi ad altre persone, con i risultati che si percepiscono ora sostando nella piazza semideserta o passeggiando per gli sporchi vicoli del Paese. Ancor più grave, non emerge una visione del futuro e una strategia per realizzare la visione: si gestisce solo il quotidiano, senza iniziative di rilancio, forse perché tali iniziative richiederebbero competenze diverse e maggiori.
In conclusione, cosa dedurre dall’intera vicenda e dal suo infelice esito?
- Si può concludere che in democrazia sia meglio il confronto duro e puro: chi vince vince e chi perde perde, e il “Modello Anversano”, pur buono nelle intenzioni, era intrinsecamente precario e destinato a non reggere nel lungo termine, oppure
- Si può pensare che il tentativo fosse opportuno, in un Paese che si sta spegnendo, per rilanciarlo mettendo in campo tutte le competenze disponibili, e che sia fallito perché, essendo meno presente il Sindaco, i suoi affiliati non hanno mostrato la stessa capacità di interpretare il ruolo per il bene del Paese.
Ai lettori la valutazione … e ai Cittadini di Anversa la decisione nelle future consultazioni elettorali.
A loro, e anche agli attuali Amministratori, esprimo la convinzione che per dare corso all’attività amministrativa non occorre essere in Giunta, ma occorre avere idee, leggere la realtà, immaginare il futuro. L’impegno dovrà proseguire, perché invertire la rotta è ancora possibile e cercare di fermare il declino è un obbligo. Cercheremo di farlo, insieme a coloro che vogliono costruire un futuro “insieme”, ispirati da un’etica di trasparenza, condivisione e partecipazione.