SCANNO-VILLALAGO, CHIUSA LA TRE GIORNI DEDICATA ALLA MONTAGNA
Di Giuseppe Solarino – Con il convegno dal tema “La Giornata internazionale della Montagna: le politiche del Governo nazionale” si è conclusa la tre giorni che ha visto protagoniste Scanno e Villalago. Argomenti principali trattati nel corso del convegno, svoltosi a Scanno presso l’hotel Miramonti, sono stati la politica e le normative messe in atto dal Governo nazionale a favore della montagna e delle aree interne della penisola. Per primo ha preso la parola il sindaco di Villalago, Fernando Gatta, che ha detto di essere portatore, come il collega di Scanno, Giovanni Mastrogiovanni, di un messaggio positivo delle due amministrazioni comunali. “Nel territorio di Villalago – ha detto il sindaco Gatta – negli ultimi 10 anni sono sorte 28 realtà economiche di cui 25 esterne. Vogliamo invitare il ministro delle Attività regionali, Calderoli, nel versante della formazione dei giovani che vivono in queste aree. Si tratterebbe di un’utile azione per evitare lo spopolamento del territorio”. Subito dopo è intervenuto il primo cittadino di Scanno, Giovanni Mastrogiovanni, che si è dichiarato soddisfatto per la scelta dei due Comuni dell’Alto Sagittario per la celebrazione della Giornata della Montagna. “Chiediamo maggiore attenzione alle problematiche della Montagna – ha affermato il sindaco Mastrogiovanni – . Si è acceso un faro sulle tematiche ambientali che sono al centro della nostra azione amministrativa. Debbono essere approfonditi alcuni temi in campo legislativo affinchè venga evitato lo spopolamento. A tal fine sarebbe di grande utilità investire sui servizi come la scuola, i trasporti e la sanità di montagna su cui non possiamo più attendere a lungo. Investiamo sui giovani e sulla loro formazione per dare una prospettiva ai nostri paesi”. Luigi Angussori, consigliere per gli affari istituzionali del ministro degli affari regionali e le autonomie, ha illustrato ai presenti, attraverso delle diapositive, la nuova legge della montagna e Fosmit 2023. La nuova legge si pone il fine di superare gli squilibri economici e sociali delle zone montane attraverso delle misure che ne assicurino la valorizzazione e la tutela. L’obiettivo è quello di garantire ai cittadini che vi risiedono la fruizione dei diritti civili e sociali, un più agevole accesso ai servizi pubblici essenziali e importanti incentivi per favorire il ripopolamento di questi territori. Si procederà ad una nuova classificazione dei comuni montani in base a nuovi criteri. Le misure della legge saranno finanziate con il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT) con lo stanziamento di 100 milioni per il 2022 e 200 milioni a partire dal 2023. Sono previsti 40 milioni di euro per la sanità di montagna, 20 milioni per la scuola e le università di montagna, la copertura della rete internet, la valorizzazione dell’ecosistema, di pascoli e boschi, 4 milioni per incentivi ad agricoltori e silvicoltori, misure per la valorizzazione delle professioni di montagna, 20 milioni per misure fiscali per i giovani imprenditori, 18 milioni per agevolazione del lavoro agile, 28 milioni per l’agevolazione delle abitazioni principali in montagna. Dopo la tavola rotonda, moderata da Patrizio schiazza, a cui hanno preso parte Alessandro Pansa, consulente del Ministro per le politiche della Montagna, Marco bussone, presidente nazionale UNCEM, Emanuele Imprudente, vice presidente della Regione Abruzzo, Luigi D’Eramo, sottosegretario all’Agricoltura, vi è stato l’intervento conclusivo del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli. Il ministro, intervistato da giornalista, Marco Cremonesi, ha manifestato la volontà del Governo nazionale di dare maggiore attenzione alle raltà montane del nostro Paese. “Bisogna che i fondi messi a disposizione dal Governo nazionale vengano utilizzati nel territorio – ha detto il ministro Calderoli – Le autonomie svolgono in questo senso una funzione importante in quanto gli enti locali e le Regioni, che conoscono bene le realtà del territorio, dovranno occuparsi della distribuzione dei fondi nei campi sanitari, dell’istruzione e delle comunicazioni. E’ necessaria una maggiore collaborazione con le Regioni”.