CASE ATER DI VIA ANGELETTI NEL DEGRADO, ASSOLTO IL PRESIDENTE DELL’ENTE ISIDORI
A suo carico esisteva un decreto penale di condanna emesso dalla procura perché non aveva ottemperato a un’ordinanza del sindaco di Sulmona. Ieri, per il Presidente dell’Ater, Isidoro Isidori, è arrivata l’assoluzione dal giudice monocratico, Francesca Pinacchio, perché il fatto non sussiste. I fatti fanno riferimento allo stato di abbandono in cui versava la palazzina di priorità dell’Ater di via Angeletti, fatta sgomberare perché inagibile e pericolosa. Secondo gli uffici comunali di Palazzo San Francesco, l’ente non aveva provveduto ad ottemperare alle disposizioni impartite con il provvedimento del sindaco entro il termine perentorio dei trenta giorni. Nel corso di un sopralluogo effettuato dai tecnici del Comune erano state riscontrate delle pericolose carenze alle mura di cinta. Inoltre erano stati trovati rifiuti interni, alcune porte e finestre aperte e su una parte dello stabile una folta vegetazione. Da qui il decreto penale notificato dalla Procura che Isidori, per il tramite del suo avvocato, Paolo Moca, ha provveduto ad impugnare. Secondo la statuto dell’Ater infatti le funzioni gestorie sono di diretta competenza del Direttore Generale e non del Presidente che assolve ad altre funzioni. Insomma il Comune ha chiamato in causa la persona sbagliata. Inoltre, secondo la tesi difensiva, non ricorrevano i presupposti per emanare un’ordinanza con carattere d’urgenza come pure, entro i trenta giorni stabiliti, i pericoli più evidenti erano stati rimossi fatta eccezione dello smaltimento in discarica, operazione legata alle ferie e alla disponibilità di risorse umane. Fatti che hanno indotto il giudice a mandare assolto l’imputato perché il fatto non sussiste.