IL GIORNO DELLA DIGNITÀ

Le ultime ore, 24 ore. Manca pochissimo oramai allo spirare del termine per il ritiro delle dimissioni ed è inutile girarci attorno, la crisi non si è risolta e non si risolverà. La fotografia è quella di due mesi fa. I consiglieri di maggioranza e di minoranza sono in perfetta parità; un 8 a 8 che non dà alcuna garanzia di governabilità, soprattutto se si considera che a rimettere in parità il numero di consiglieri tra maggioranza e opposizione ci ha pensato il carneade di turno, tale  Gianluca Petrella, il quale non ha dato in queste settimane grande prova di affidabilità per idee e comportamenti. Un otto a otto che farebbe vivere sul filo del rasoio ogni consiglio comunale e ogni commissione consiliare e Sulmona non può permettersi ulteriori fibrillazioni e incertezze perché sarebbe il colpo di grazia. Ci sono poi le posizioni di Italia Viva e del Partito democratico assolutamente inconciliabili. In buona sostanza il PD dice che se si vuole la testa del vice sindaco e segretario Franco Casciani (uomo di punta dei democratici) allora si riparte da zero, con una giunta tutta nuova dal vice sindaco in giù. Dall’altra parte Italia Viva, ritenendo Casciani l’unico responsabile del fallimento di questi due anni, chiede che almeno la Di Marzio resti al suo posto. Posizioni chiaramente inconciliabili. Nel mezzo tre consiglieri comunali (Teresa Nannarone, Caterina Di Rienzo e Maurizio Proietti) che, nei mesi scorsi, hanno deciso di passare in opposizione e restarci, decretando di fatto il fallimento del progetto “Liberamente Sulmona”. È evidente che non c’è più lo spirito di due anni fa e non c’è più entusiasmo attorno a Di Piero. Gli unici che insistono per andare avanti  sono Fabio Pingue ed Antonella La Gatta che in questi venti giorni hanno fatto di tutto pur di tenere in vita questa amministrazione. Telefonate da stalker al sindaco per scongiurare il ritiro delle dimissioni e tentativi di mediazione mal riusciti. Dall’altra parte un uomo sempre più solo, solo politicamente, solo nelle scelte e da un po’ di tempo lasciato solo anche dalla città che tanto aveva creduto e investito su di lui. Cosa farà Gianfranco Di Piero noi non lo sappiano ma possiamo immaginarlo. L’unica cosa certa è che davanti ha due strade. La prima è ritirare le dimissioni, continuando ad essere prigioniero di quei gruppi politici che sono stati capaci di seminare solo il vento dell’odio e della vendetta. Certamente galleggiando e facendosi consumare da quel poco che resta della maggioranza che fu, tanto si è capito che dopo le elezioni regionali questa amministrazione arriverà comunque al capolinea. La seconda è confermare la scelta fatta venti giorni fa, facendo diventare irrevocabili le dimissioni. In questo caso dimostrerebbe alla città che lui, da brava persona quale è, ha accettato, due anni fa la candidatura a sindaco sperando di cambiare volto a Sulmona. Scoprendo però, che sono gli altri che stanno cercando di cambiare il volto a lui. E ci stanno riuscendo.

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One thought on “IL GIORNO DELLA DIGNITÀ

  • Analisi impeccabile

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