LITI E RITORSIONI TRA FAMIGLIE, IL GIUDICE FISSA LA SENTENZA A GENNAIO
La sentenza ci sarà il prossimo 9 gennaio e nel frattempo il tribunale di Sulmona conferma la misura cautelare di divieto di avvicinamento alle persone offese. Sotto processo sono finite a vario titolo cinque persone una donna di 50 anni di Sulmona, il compagno, i due figli e la fidanzata 20enne di uno dei due, per le botte, le vendette, i ricatti e le tentate estorsioni tra due famiglie. Una storia nata da un prestito di mille euro poi sfociata in richieste di denaro gioielli, aggressioni e persone finite in ospedale. Tutto è partito dalla denuncia di una donna residente a Raiano che aveva denunciato le continue richieste di denaro da parte di un’altra donna 50enne di Sulmona. Alla base della tentata estorsione ci sarebbe la pretesa di un bracciale in oro a fronte di un prestito in denaro di circa mille euro, bracciale mai ritrovato dalla polizia. Una situazione che si sarebbe aggravata dopo l’aggressione subita la scorsa estate da un figlio della 50enne, dalla quale sarebbero partite ritorsioni a catena tanto da coinvolgere nella vicenda giudiziaria anche una 20enne e un 18enne che avrebbe malmenato uno dei figli della sulmonese provocandogli lesioni giudicate guaribile in venti giorni. L’appuntamento per tutti è per il prossimo 9 gennaio quando dopo l’intervento delle parti e la discussione finale, il tribunale di Sulmona emetterà la sentenza.