ECUADOR, DOPO IL SEQUESTRO E LE BOMBE COLONICO SPOSTA IL SUO RISTORANTE IN UNA ZONA PIÙ TRANQUILLA
Lo chef sulmonese Panfilo Colonico trasferisce il suo ristorante “Il Sabore Mio”, in una zona più sicura dell’Ecuador. La decisione che era nell’aria dopo l’ultimo attentato incendiario con le molotov lanciate contro l’ingresso del suo locale e il sequestro con tanto di riscatto messo in atto nei mesi scorsi, è diventata operativa in questi giorni con Colonico impegnato nelle operazioni di trasloco. “A Guayaquil e in particolare nella zona dove ho il mio ristorante è diventato troppo pericoloso vivere e avere un’attività”, rivela per telefono lo chef sulmonese, “anche le forze dell’ordine hanno perso il controllo della situazione e non riescono più ad arginare una delinquenza che ogni giorno crea problemi” Ragioni che hanno spinto Colonico a trasferire la sua attività a Samborondón, una città nella provincia di Guayas, che comprende 105 località. “Posto che qui da noi viene definito La terra dei ricchi e della gente di classe”, aggiunge lo chef. “E’ stata una decisione che ho maturato dopo un’attenta riflessione perchè qui ho visto una situazione fuori controllo. Voglio tutelare la mia sicurezza, ma anche quella dei miei dipendenti e clienti che insieme a me sono stati gli artefici del successo del mio ristorante. Un trasferimento che comporta un notevole investimento ma nella vita i soldi non sono tutto”, conclude Colonico. Lo chef sulmonese, dallo scorso 6 ottobre, si trova sotto protezione e sotto tutela dell’Ambasciata italiana per via degli attacchi al ristorante, frutto secondo gli inquirenti di un probabile atto di terrorismo internazionale. Due bombe Molotov erano state esplose il 29 settembre, contro il suo locale, da altrettanti uomini, come registrato dalle telecamere esterne del ristorante. E questo a tre mesi di distanza dal sequestro e rapimento di Colonico che fu rilasciato solo dietro pagamento di un riscatto di oltre 200 mila dollari. Ora la decisione di spostarsi in una zona più tranquilla dell’Ecuador ma sempre con l’intenzione di tenere alto il nome della cucina italiana e in particolare di quella abruzzese.