VENDEVA GIACCHE TAROCCATE, CONDANNATO DIPENDENTE COMUNALE
Arrotondava lo stipendio vendendo giacche e piumini taroccati. Ne sono convinti gli uomini della guardia di finanza che hanno avviato un procedimento giudiziario nei confronti di dipendente del Comune di Sulmona per detenzione per la vendita e commercio di prodotti con segni falsi.
L’altro giorno per Maurizio Di Cesare, 58 anni di Sulmona è arrivata la condanna da parte del giudice monocratico Francesca Pinacchio: due mesi di reclusione, mille euro di multa e pagamento delle spese processuali. Nel corso dei servizi di controllo del territorio svolti dalla Guardia di Finanza di Sulmona, in piena emergenza pandemica, e dopo una precisa “soffiata”, il 58enne era stato fermato e, nel corso della perquisizione le Fiamme Gialle avevano scoperto nel bagagliaio dell’auto del dipendente comunale 15 capi di vestiario tra giacche e piumini che riportavano loghi di marche famose, contraffatti. Davanti ai militari e successivamente in processo, il dipendente comunale, difeso dall’avvocato Alessandro Scelli, si è difeso sostenendo che quelle giacche non erano altro che regali destinati ai parenti per Natale. Invece, secondo l’accusa la merce serviva per la vendita e per arrotondare lo stipendio senza pagare le tasse. Tesi che non ha convinto il giudice tanto che per Di Cesare è arrivata la sentenza di condanna a due mesi di reclusione e alla multa di mille euro. L’avvocato Scelli ha già annunciato che ricorrerà in appello contro la condanna.
Le istituzioni e i politici ci fanno promesse taroccate continuamente e niente è fatto per risolvere la situazione.
La magistratura poi è specializzata in taroccamenti e mancamenti.