LA “MORTE” POLITICA DEL COMPAGNO CASCIANI!
di Luigi Liberatore – Spero che la capacità da boxeur incassatore che finora ha dimostrato di possedere, alla Jake LaMotta giusto per fare un paragone, non la perda davvero adesso soprattutto nel leggere questo titolo che canaglia non vuole essere, e che per lui ho scelto scomodando perfino Ugo Foscolo. So che sia stato tentato più volte di querelarmi per presunte offese nel corso di questi due anni da vice sindaco di Sulmona, tenendosi tuttavia borderline rispetto ai miei giudizi di osservatore politico, spesso ruvidi rispetto alla sua attività di amministratore pubblico, mai tuttavia ostili in maniera pregiudiziale. Corrono voci secondo cui il sindaco di Sulmona abbia già confezionato la nuova Giunta, sulla scorta di una consultazione più lunga e articolata della processione del venerdì santo, sacrificando proprio il suo vicario: Franco Casciani, assessore con deleghe impegnative e delicate come quella dei lavori pubblici, ma irrequieto segretario del circolo PD al quale ha fatto difetto una sola cosa: la duttilità. Chi mi ha preceduto nell’analisi di questa svolta indotta dal sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, ha detto brutalmente: paga Casciani. E in effetti è così. Fuori il vice sindaco dalla Giunta, e si ricomincia daccapo. Vorrei essere ottimista, non mi sembra tuttavia che tutto possa essere come prima, cioè che si possa guardare al futuro politico-amministrativo della città di Sulmona con l’entusiasmo e la carica propositiva del dopo elezioni, mettendo cioè nel retrobottega l’espressione nominale del partito che in fondo ha portato alla vittoria la coalizione. Lascio per adesso ogni superflua valutazione su ciò che sarà da stasera in avanti, per dare un significato alla defenestrazione di Franco Casciani. Il vice sindaco, che azzardiamo come ex ma ancora in carica, deve riflettere su alcune dinamiche che regnano in questo Pd il quale è uno sbiadito spartito del vecchio Pci, fatto di personaggi che definire deboli è un eufemismo, senza retroterra, senza scuola politica, e come diceva Leo Longanesi dei democristiani, buoni a nulla ma capaci di tutto. Qualche tempo fa ho dato un consiglio a Casciani, sempre riflettendo su cosa potesse succedere: di dare le dimissioni come atto di orgoglio personale, perché il Pd a più alti livelli di quello cittadino lo avrebbe prima o poi scaricato. Così è stato. O almeno sembra. Se ho sbagliato tutto, mano libera al vice sindaco di querelarmi!
Il sindaco ha una sola via di uscita.
Presentarsi al consiglio comunale di martedì con la proposta di una “Giunta tecnica di salute pubblica” concordandola con i consiglieri volenterosi che sono d’accordo. Diversamente Diimettersi martedì in Consiglio Comunale e chiamare i consiglieri a valutare ogni possibile via d’uscita dalla crisi per un rilancio effettivo dell’amministrazione, pena andare tutti a casa. In quei 20gg. di tempo si vedrà chi vuole il bene della città e chi fa i capricci sgonfiando il pallone con cui si gioca perché lui non è titolare in squadra.
Il resto è fuffa……soprattutto quella del PD…..
Augurare la MORTE, in ogni sua forma, anche quella politica, rappresenta in un solo istante ed in modo compiuto “l’essere” di chi l’augura.
Querelarla? E perché mai?
Mi creda, non ho tempo da dedicarle.
Non ho tempo da dedicare a chi ritrova nello scrivere favole i piaceri probabilmente perduti nel tempo.
Stia sereno, non è morto nessuno! E non sarà lei, fortunatamente, a determinarla.
Senz’altro accanirsi su un partito finito e senza idee è facile ma almeno ci hanno provato.
Il grande errore è stato di trascurare il problema Cogesa e l’avvelenamento dell’ambiente e dei suoi cittadini/animali.
Non avete ancora capito che senza una guida forte e determinata non ci sarà un buon futuro che ormai è compromesso in ogni caso da tutti questi giochi politici provinciali ormai sorpassati dalle emergenze sociali ed ambientali.
Bisognerà scrollarsi di dosso il grande vecchio della politica (che di politica nulla sa) allora si che Sulmona volerà in alto.