CORFINIO RESTI VALLE DELL’IDROGENO E NON FINISCA IN VALLE DI LACRIME…
di Luigi Liberatore – È una notizia stupenda quella data all’ANSA dall’amministrazione di Corfinio, d’intesa con l’azienda IGE spa, che nel territorio comunale verrà realizzato un impianto per la produzione di idrogeno verde. In questo senso sarebbe stato firmato un protocollo di intesa per la costruzione e la installazione da parte della azienda di quel complesso industriale del valore di quasi cento milioni di euro e che darà lavoro a un centinaio di unità lavorative. Per la la scarsa conoscenza che io abbia del processo lavorativo per la produzione del gas, devo tuttavia dare ai miei lettori qualche dozzinale informazione. Al di là del rilievo che abbia la notizia sul piano occupazionale su un’area destinata all’isolamento e alla desertificazione demografica, devo far notare che l’idrogeno è il gas che potrà giustificare una crescita a zero emissioni insieme all’elettrico. Siccome sfugge allo stato libero dalla terra per cui dobbiamo produrlo per sfruttare la sua utilità flessibile sia per l’industria che per la mobilità, ecco che necessita costruire gli impianti. Il comune di Corfinio ha stabilito, in maniera intelligente, di accogliere sul suo territorio l’iniziativa dell’azienda australiana che utilizzerà le acquisizioni più avanzate in materia impiantistica dal Giappone. Sicché, mi va di dire che siamo in buone mani. Un dubbio, tuttavia, mi angoscia: che le associazioni ambientaliste di casa nostra possano mettersi di mezzo con i loro stazzonati slogans. Con i loro “No” pregiudiziali. Spero di no. Spero che l’amministrazione comunale di Corfinio sappia dar corso alla iniziativa di grande valore, e di dare qualche calcio nel sedere a chi voglia frapporsi alla iniziativa. È facile passare per questi cialtroni dell’ambiente da Valle dell’idrogeno per finire poi in una Valle di lacrime…
“Calcio nel sedere”, “cialtroni dell’ambiente”: e’ mai possibile che lei non sappia argomentare senza offendere? Un simile linguaggio non le fa onore, nè come giornalista nè come persona. Nel merito: conosciamo il progetto meglio di lei. E’ decisamente meglio sostituire il metano, gas climalterante e molto costoso, con l’idrogeno verde (da fonti rinnovabili), e prodotto in loco, anzichè da assurdi idrogenodotti provenienti dall’Africa, come vorrebbero fare ENI e SNAM.
Vedrai che spunteranno