LA ASL SI FA BELLA COI GRANDI PECCATORI MENTRE LASCIA A PIEDI… I POVERI DIAVOLI
di Luigi Liberatore – L’altro ieri, il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria italiana, per capirci meglio quello che comanda le carceri, ha consegnato al direttore generale della Asl dell’Aquila, Sulmona e Avezzano, un attestato di ringraziamento “per il modo col quale è stata gestita la complessa assistenza sanitaria a Matteo Messina denaro”. Non sto qui a ricordavi in quali condizioni fosse giunto al carcere delle “Costarelle” e con quale dovizia di attenzioni fosse poi trasferito in una stanzetta dell’ospedale dell’Aquila, altro che “cella”, avendo a disposizione ventiquattro ore su ventiquattro, medici e infermieri, oncologi, radiologi, radioterapisti e chirurghi universitari. Tralasciamo il sistema di controllo di quel perimetro riservato a quel sessantenne stragista che ha inondato di sangue e dolore l’Italia intera, al quale hanno dovuto perfino montare la guardia, come a un capo di stato, poliziotti, carabinieri, finanzieri. Sotto quelle finestre si è fatto intervistare addirittura il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, per fare passerella. Non me la prendo coi medici, con gli infermieri e coi chirurghi che sono passati al capezzale dell’infermo, perché in fondo facevano il proprio dovere, rispettando il sacro giuramento di Ippocrate; piuttosto con quella cerimonia voluta dal DAP in relazione alla vicenda del ricovero di Messina Denaro per esaltare il “lavoro eseguito con professionalità e discrezione”. Ho trovato in questa iniziativa che ha voluto premiare la ASL qualcosa di beffardo che ci tocca da vicino, una specie di offesa a noi tutti che ogni giorno facciamo i conti con file sofferenti agli ambulatori senza medici, o ai CUP che ti rimandano indietro perché il sistema delle prenotazioni non funziona, o ancora con quei malati oncologici di leucemia ai quali viene consigliato a Sulmona di rivolgersi a Pescara. Mi viene da credere che per il nostro servizio sanitario nazionale non bisogna essere pazienti, cioè cittadini perbene che versano il loro contributo per avere le cure di un medico qualsiasi o anche di passaggio, ma malavitosi spregevoli e spregiudicati cosicchè al proprio capezzale possano alternarsi le migliori figure sanitarie. Il DAP, cioè l’amministrazione penitenziaria, stia magari attenta e indaghi sulle ragioni dei suicidi in carcere, lasci perdere le targhe-simbolo alla ASL dell’Aquila che da qualche anno dovrebbe invece finire in una blacklist …
Con tutte le carceri costruite, inaugurate e poi lasciate come santuari indiani per topi, immondizie e drogati…….con tutti i miliardi buttati e le sanzioni dell’Ue…i
suicidi…..ancora credete a questi cialtroni che lordano gli scranni della politica?
Grande Liberatore questa e’ la Nostra Nazione….tutta immagine e servilismo ma Servizi con il contagocce….siamo allo sbando Totale…
Stai cominciando a capire con chi hai a che fare!!!!
Ora chiediti come mai i cittadini non si possono costituire parte civile al processo Cogesa dopo avvelenamenti, puzze infami, diossina e colpevoli ancora lì a continuare lo scempio !!!!!!
Chiedi e chiediti come mai