CASCIANI, FATTI DA PARTE IL PD TI ABBANDONERÀ

di Luigi Liberatore – Ormai si è capito. Se l’amministrazione comunale di Sulmona deve continuare nel suo cammino, tutti hanno deciso di dare una mano a condizione che si azzeri l’esecutivo in carica e che si proceda alla nomina di una nuova giunta. È l’eufemismo per dire che si può procedere nel cammino politico a guida del sindaco, Gianfranco Di Piero, purchè sia fuori l’assessore ai
Lavori pubblici, nonché vice sindaco, Franco Casciani. Ci sono mille ragioni perché il segretario del circolo Pd, nonché assessore e sindaco vicario, rimetta il mandato nelle mani del primo cittadino, come esistono prepotenti diritti per cui a Franco Casciani si possa rivendicare la prerogativa del “hic maneo optime”, se non altro per aver vinto le elezioni. Tuttavia l’amministrazione comunale è in crisi irreversibile, costretta a tornare ad elezioni anticipate se proprio lui, il vice sindaco, non rassegni le dimissioni da assessore per consentire al primo cittadino di ritessere accordi politici per il bene della città. Cioè di ricostituire un tavolo amministrativo stabile per traghettare fuori dalla crisi Sulmona, la città più interessante e significativa del Centro Abruzzo. Ormai si è capito che le diverse anime che siedono a palazzo di città vogliano fare tabula rasa dell’esistente, e che per ricominciare un solidale cammino chiedano a tutti gli esponenti dell’esecutivo un passo indietro. Lo ha fatto, con la eleganza culturale che le appartiene, Rosanna Tuteri; ora spetta agli altri assessori in carica di fare altrettanto senza chiedersi il perché, e soprattutto al vice sindaco di cui tutti chiedono la testa. E allora? Da queste colonne abbiamo tessuto meriti e demeriti del vice sindaco; lo abbiamo attaccato senza acredine preordinata, come lo abbiamo difeso in alcune
circostanze in cui ha dimostrato capacità decisionali personali extra ordinem. Adesso è arrivata l’ora di uscire dal guscio protettivo del Partito democratico, di cui è segretario di circolo, per far valere la sua indipendenza soggettiva sottraendola dalla copertura egoistica del partito. Quel partito che lo abbandonerà, stia sicuro, quando meno se lo aspetta. Si dimetta, ora e subito per consentire al sindaco, Di Piero, di ricucire uno strappo che altrimenti è destinato a sfilacciarsi senza avere più tempo di recuperare ordito e trama. La prossima amministrazione comunale di Sulmona non sarà, penso, uno stato di angeli perché liberato da un popolo di diavoli, e soprattutto da Lucifero… Per queste ragioni staremo attenti!

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