ATTENTATO IN ECUADOR, LO CHEF COLONICO FINISCE SOTTO LA PROTEZIONE DEL CONSOLATO ITALIANO
Molto probabilmente si è trattato di un’azione di terrorismo internazionale. Ne sono convinti il Console italiano in Ecuador, Paolo Legnaioli, e l’Ambasciatore italiano, Marco Filippo Tornetta, che l’altro giorno si sono messi in contatto con Panfilo Colonico per conoscere tutti i dettagli dell’ultimo attentato del 29 settembre scorso, che ha visto il suo locale, Il Sabore Mio, uno dei più rinomati dell’Ecuador e di Guayaquil, al centro di un nuovo fatto di cronaca: due bombe Molotov sono state esplose contro la porta d’ingresso del ristorante da altrettanti uomini, ripresi dalle telecamere di videosorveglianza. E questo a tre mesi di distanza dal sequestro e rapimento dello chef sulmonese che fu liberato solo dietro pagamento di un riscatto di oltre 200 mila euro. Per Colonico istituzioni ed inquirenti stanno predisponendo un sistema di protezione, fermo restando l’ipotesi della matrice di terrorismo dietro l’escalation di atti intimidatori. “Mi hanno chiamato rassicurandomi sul fatto che stanno seguendo attentamente il caso con il governo ecuadoriano”, racconta Benny, “in questo momento il caso viene trattato come terrorismo internazionale. Mi hanno raccomandato di riferire ogni dettaglio o particolare. Cosa che ho fatto puntualmente”. Intanto lo chef che ha riaperto il ristorante il giorno dopo l’attentato, va avanti nella sua attività, anche se non esclude che possa spostarsi in una zona più tranquilla dell’Ecuador.
In teoria non è in Colombia ma in Ecuador….