DROGA NEL GARAGE, A GIUDIZIO EX LATITANTE LE DONNE: PATTEGGIANO IN QUATTRO
Quasi quindici anni di reclusione complessivi per quattro dei cinque imputati più un rinvio a giudizio. È il bilancio dell’udienza preliminare sull’inchiesta denominata “Droga nel garage”, una delle più grosse operazioni antidroga condotte sul territorio peligno, svolta quattro anni fa dalla Procura della Repubblica di Sulmona e dalla Guardia di Finanza. Il giudice per le udienze preliminari ha accordato la pena al 51 enne di Sulmona, Armando Di Pietro proprietario del garage dove fu scaricato il quantitativo di droga sequestrato; ha patteggiato quattro anni di reclusione più tre mesi di interdizione dai pubblici uffici. Adriano Esposito patteggia a quattro anni il 43 enne romano, che in questa operazione ricopriva il ruolo di corriere della merce. Pena patteggiata anche da Daniela Marinilli a 3 anni e 10 mesi, con 24 mila euro di multa e cinque anni di interdizione e Guido Petrarca a 2 anni e 9 mesi con 14 mila euro di multa, difeso dall’avvocato, Alessandro Scelli. Sarà processato con rito ordinario Massimiliano Le Donne rinviato a giudizio, considerato la mente dell’operazione. La scorsa settimana era stato dimesso in libertà per la scadenza dei termini preventivi di carcerazione. I fatti risalgono tra il 2 e il 3 ottobre 2019 quando in un garage del viale della stazione furono scaricati un chilo e mezzo di cocaina, 14 kg di hashish, 15 grammi di marijuana. Le Fiamme Gialle, in flagranza di reato, presero il 51 enne proprietario del locale e il corriere romano. Poi il conto arrivò anche per i fidanzati, lo erano in quell’ottobre del 2019, e successivamente per l’ex ricercato. Le Donne per portare avanti l’attività di spaccio avrebbe ingaggiato di volta in volta giovani collaboratori ai quali affidava carichi di sostanze stupefacente da custodire e consegnare giornalmente ai vari assuntori in città e nel comprensorio. Comunicava tramite schede telefoniche usa e getta. A scoprire questo canale di comunicazione e l’intera dinamica sono stati gli uomini della Procura e della Finanza, una collaborazione che ha messo luce alla vicenda.
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