MUORE L’ANZIANA DI PRATOLA E SCATTA LA LOTTA PER L’EREDITÀ
Aveva subito la visita del giudice solo pochi giorni che voleva controllare di persona il suo stato di salute e le condizioni in cui viveva per decidere a chi concedere la tutorialità. Ma, Anita Vallera, 90enne di PRATOLA Peligna, è morta l’altro giorno, prima che il giudice prendesse la decisione sul suo affidamento, sfacendo scattare la battaglia tra gli eredi che, da mesi, si stanno contendendo l’eredità. Il decesso è avvenuto nell’abitazione di una vicina di casa che l’accudiva da anni tant’è che l’anziana come gesto di ringraziamento, nel 2021, aveva nominato la figlia 37enne, erede unica del suo consistente patrimonio. Ed è attorno a questa decisione che, molto probabilmente si svilupperà la battaglia giudiziaria per mettere le mani sull’eredità. I due contendenti sono la 37enne che può vantare il testamento firmato dall’anziana e il fratello di quest’ultima indicato dalla legge italiana erede diretto della donna. Anche se la storia ha avuto più di una coda giudiziaria. Il filone penale, aperto dalla Procura, vede indagate cinque persone tra nipoti e parenti per circonvenzione d’incapace. Un’accusa, legata alla “distrazione” di 450 Mila euro dal conto della donna, ancora da riscontrare in sede di incidente probatorio nel corso del quale il giudice per le indagini preliminari, lo scorso 14 settembre, aveva designato un perito, al quale spetterà il compito di dipanare l’intricata matassa, almeno sotto l’aspetto della distrazione dei 450 mila euro. Di pari passo va avanti il filone civile per la nomina di un amministratore di sostegno che, con molta probabilità, si chiuderà nella prossima udienza con la certificazione della morte di Anita Vallera. Le nipoti dell’anziana avevano evidenziato l’inopportunitá della scelta di nominare quale amministratore provvisorio proprio la madre della vicina la cui figlia è stata designata erede universale. Ed è proprio attorno alla validità dell’atto notarile che ora è destinata a svilupparsi la battaglia. L’avvocato Alberto Paolini, che difende gli interessi del fratello dell’anziana, pur ammettendo l’esistenza del documento firmato dalla Vallera, è orientato a contestarne la validità in quanto la 90enne in tutte le visite mediche alle quali era stata sottoposta dai vari periti incaricati dal tribunale, era stata accertata l’incapacità di intendere e di volere della donna. Situazione che potrebbe portare all’annullamento del testamento a favore della vicina di casa. In ballo c’è una consistente eredità: oltre ai beni immobili e le case che risultano intestate alla 90enne, ci sono ancora tanti soldi in banca oltre ai 450 mila euro distratti dai parenti, che molto probabilmente dovranno essere restituiti.