ARROSTICINO D’ABRUZZO IGP, PATTO TRA PRODUTTORI E ALLEVATORI

L’arrosticino abruzzese viaggia verso la certificazione europea. E’ in corso al ministero delle Politiche Agricole la fase istruttoria, avviata già da due anni, per ottenere il riconoscimento Igp (Indicazione geografica protetta). Il punto della situazione è stato fatto in una tavola rotonda al Bosco Plaja ad Introdacqua, nell’ambito dell’evento “La Pascolata. Pecore, pastori & dintorni”, alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura, Emanuele Imprudente. “Abbiamo gettato le basi per un patto tra produttori di arrosticini e allevatori”, ha spiegato il direttore regionale di Confagricoltura, Stefano Fabrizi, che lancia un appello alla politica perché “occorre dare indirizzi ben precisi per adottare scelte strategiche”.

In termini di Pil, sono circa 12 mila le persone che producono un reddito grazie alla produzione, distribuzione e commercializzazione dell’arrosticino. Ed il marchio Igp ne rafforzerebbe le potenzialità, “ma se non ci si crede, perderemo la possibilità di avere questa denominazione”, conclude Fabrizi, “siamo speranzosi perché ci sarebbero le condizioni per ottenere anche il riconoscimento Dop (Denominazione di origine protetta)”. Il momento dedicato all’arrosticino d’Abruzzo ha caratterizzato gli eventi conclusivi de “La Pascolata”, manifestazione dedicata al mondo della pastorizia. “Un successo straordinario, ben oltre le più rosee previsioni, frutto del lavoro di squadra di tutti gli attori coinvolti”, afferma l’organizzatore Fabio Spinosa Pingue, “un plauso per aver colto l’obiettivo che era quello di creare qualcosa di arte, cultura e cucina con il mondo della transumanza, e di attrarre turisti nel borgo di Introdacqua”, prosegue, “abbiamo ripreso il numero zero de La Pascolata del 2019 ideata da Valter Colasante. Due weekend anche con il contest fotografico che ha portato appassionati da fuori regione grazie al lavoro dell’Accademia della Fotografia Sulmonese, il murale dedicato a Gabriele D’Annunzio realizzato dai ragazzi dell’Istituto Mazara, il prezioso lavoro degli artigiani, il recupero di un’architettura di pietra a secco (Tholos), la presentazione del libro Pastori di Edoardo Micati, i laboratori dedicati ai formaggi della microfiliera del Sagittario e dell’Aterno con la birra ed il vino, per finire con la ristorazione a cura degli chef Franco Franciosi e Claudio Bellavia“, conclude.