LA MAIONESE STA IMPAZZENDO
di Massimo di Paolo – La politica ci ha insegnato molto, offrendo spesso scenografie imbarazzanti creando incredulità e sgomento. La politica sulmonese in questi giorni sta evidenziando una delle pagine più tristi, controverse e povere della nostra storia. Il Sindaco, come figura istituzionale di riferimento, dopo aver sottolineato l’approccio e la pratica della trasparenza, si è dato alla caccia del“numero mancante” per poter far sopravvivere una esperienza ormai terminata. La “quaglia mancante” è stata chiamata. Un uccello dal volo incerto, non certo un veleggiatore da alte quote che vede lontano e si nutre di grandi spazi per grandi vedute. Preferisce il tempo dell’acquattamento tra le spighe di grano e l’erba medica. Fuori metafora di “quaglie note” ce ne sono state soprattutto nel periodo della seconda repubblica. Tutti ricordiamo i battiti delle ali, rumorose e goffe, degli Scilipoti o dei Razzi. Domenico e Antonio che si vendettero alle sirene per un tocco di notorietà e per trenta denari. Furono chiamati i re dei “peones”una sorta di categoria potenziale per apparare voti e sopravvivere politicamente. Purtroppo la questione Sulmona non può essere affrontata con dei voltagabbana che, essendo stantii, aciduli, ma soprattutto trasformisti, avrebbero l’effetto delle uova marce nella maionese. La farebbero “impazzire”. Il punto: uno dei candidabili al “salto della quaglia” si dice essere il Consigliere di minoranza Gianluca Petrella. Appare il più papabile e sembra sia stato già inondato dai canti delle sirene. Personalmente non credo che possa avvenire. Gianluca Petrella è persona che ha scelto di impegnarsi politicamente nelle liste civiche, anche in rappresentanza di un significativo gruppo di cittadine/i delle frazioni che lo hanno votato, nell’ambito della coalizione che perse le elezioni amministrative. Fece scelte importanti, dinanzi a diversi rappresentanti tra cui il sottoscritto, nel momento in cui dovette decidere di subentrare al consigliere Andrea Gerosolimo dopo aver definito le modalità del subentro e l’assunzione del mandato. Si discusse, si analizzarono, con grande adesione di Petrella, il ruolo da assumere in Consiglio comunale, gli obiettivi, la partecipazione rinnovando, in maniera forte e certa, l’adesione politica, ma soprattutto personale, al movimento Civico. La scelta e la disponibilità fu anche ratificata dalla lettera inviata alla segreteria del Partito Democratico con richiesta di cancellazione prima del suo ingresso nell’assise civica.
Ora diventa difficile credere che chi è portatore di simili, forti, ed evidenti scelte, possa assoggettarsi al mercimonio che si sta cercando di attuare nella peggiore delle forme.
E veniamo al secondo punto. Aprire formalmente una crisi politica da parte del Sindaco di Sulmona, e richiedere la disponibilità a tutte le rappresentanze politiche per incontri di analisi e studio di “possibilità terze”, appare un atto corretto, dovuto e ragionevole verso la Città. Ma proprio perché spesso è stato citato il principio di trasparenza, di correttezza istituzionale, di adesione al ruolo di primo cittadino nell’interesse della collettività, non si può prescindere da creare un campo neutro di ripartenza e operosità. Lo si potrebbe fare in un solo modo: azzerando la Giunta in essere, strutturata sulla base di una compagine che ha dichiarato il fallimento politico.
Il ragionamento appare semplice, corretto, trasparente, logico e rispettoso di una sorta di galateo istituzionale, in una situazione che non può essere recuperata altrimenti.
Forse si porrà termine ugualmente a questa esperienza politica, malo si farà con responsabilità, chiarezza e senso della realtà. Senza “maionesi impazzite”. Con la certezza che Gianluca Petrella non sarà uno dei più discussi -ed emblematici- consiglieri comunali della storia della politica sulmonese.
Laddove nelle file anche dei civici, passati, presenti e forse futuri, il trasformismo politico è stato e sarà un caposaldo della carriera politica, irrompe devastante una lettera esplosiva.
Viva le poesie e intanto i cittadini continuano a dover sopportare puzze, cancri, avvelenamento delle falde acquifere da parte della presente e passata amministrazione Cogesa.
Altro che maionese impazzita, qui stiamo morendo.
Fregate!!