IL VESCOVO DICE NO ALLA REVOCA DEI TRASFERIMENTI DEI PARROCI, ALMENO PER IL MOMENTO
“Andiamo avanti con la nostra battaglia di fede e di speranza, così come in questi anni ci ha insegnato il nostro Pastore”. Non mollano i parrocchiani della cattedrale di San Panfilo anche dopo l’incontro con il vescovo, il quale gli ha confermato la volontà di andare avanti con la decisione presa di voler dare un nuovo assetto alle parrocchie della diocesi, tra cui anche quella della cattedrale. “Proseguiamo con fiducia tornando a chiedere al Vescovo, come si legge nel finale della supplica consegnata nelle sue mani, a ripensare la decisione di trasferire Don Domenico Villani ad altra parrocchia. Facendolo restare al suo posto, perché possa serenamente proseguire nel suo ufficio di parroco e portare avanti, senza soluzione di continuità, li lavoro in Cattedrale. Per la gioia non solo della comunità, ma anche della città e della diocesi intera”. È questo l’accorato e non ultimo appello dei parrocchiani di San Panfilo, dopo lo smarrimento, la raccolta di firme e l’incontro da questi richiesto ed avuto con il vescovo Fusco. Incontro che non sembra aver portato, per ora, a nessun ripensamento da parte del presule.
“Pur comprendendo le asperità a gestire una diocesi così vasta in un momento di estrema difficoltà per mancanza di sacerdoti, abbiamo rappresentato a Sua Eccellenza quanto possa nuocere gravemente ai fedeli il provvedimento di trasferimento di Don Domenico ad altro incarico”, sottolineano in una nota i parrocchiani della cattedrale di Sulmona. “Lontano da una Cattedrale guidata per anni con gludizio e come il percorso spirituale portato avanti a fatica, ma con successo, non sia stato ancora concluso e che tanto occorra ancora fare. Per questo abbiamo chiesto con rispetto a Monsignor Michele Fusco, cercando di capire le sue ragioni, di rinnovare la nomina di parroco di San Panfilo a Don Domenico. Come gesto di saggezza, un regalo di buon padre spirituale come un Vescovo deve essere, ma soprattutto come uomo illuminato dallo Spirito Santo. Ribadendo che non basterà certo un incontro in Vescovado a placare le nostre coscienze in subbuglio e annunciando che altre iniziative per evitare di perdere Don Domenico, sono già in cantiere. “Speriamo in queste ore che alcune soluzioni suggerite a Sua Eccellenza possano essere accolte favorevolmente”, concludono i fedeli della cattedrale di San Panfilo. “In primis la decisione di poter rinnovare l’incarico di parroco a Don Domenico, così come previsto in alcuni casi per stessa ammissione del vescovo durante il cordiale colloquio”. In ultima istanza, i fedeli hanno chiesto di prevedere una missione a tempo, di Don Domenico Villani in un altro luogo per poi tornare a guidare quella che è la sua casa spirituale. Un’idea che il vescovo non ha rigettato a priori, ritenendola possibile, e che potrà, quindi, anche essere presa in considerazione. Anche se tutti i parrocchiani sperano che Don Domenico resti il loro pastore. Come sempre. “Per non sentirci un gregge sparito e senza guida”, concludono.
Un pastore per dimostrare diessere un buon pastore deve cambiare anche il suo gregge.
A me sembra invece che dietro questo polverone di spostamenti ci sia solo il fine di “esiliare” Don Domenico a Pesco svilendo l’ottimo lavoro fatto a tutta la comunità, per sanare problemi cancretizzati creati da un parroco che verrà “premiato”poiche’ mandato alla parrocchia della Badia…..un cuore puro,la verita’è una virtù necessaria x esercitare tutte le altre….
Al momento chiesa e politica sono sbagliati e arrancano senza sapere dove arrivare.
Speriamo si accorgano che l’ambiente e i suoi cittadini credenti e non, sono avvelenati dalla discarica Cogesa e che i casi di cancro sono molto aumentati in valle Peligna ( inclusa la diocesi del grande Vescovo ).
Ho firmato questa lettera senza leggerla.
Mi sono fidata dei miei occhi e della mia esperienza….Ho avuto modo di conoscere la Comunità di San Panfilo in momenti in cui mi sono sentita sola e con poca forza per continuare…a credere. Una Comunità che mi ha accolta,chi meno chi più:normale diffidenza che ci rende umani.Ho apprezzato , mi sono sentita protetta, quasi a casa,quella fede che il parroco,forse perché giovane,manifestava in ogni sua parola e in ogni sua attività .Non penso che basti o sia sufficiente assistere alla Santa .Messa della domenica per sentirsi parte di una Comunità almeno parrocchiale…senza pretendere altro.
Un parroco non è giocattolo che si promette al bimbo per tenerlo calmo.questo non è educativo ..
sbaglia il genitore, figuriamoci un Vescovo.
Anna Maria Coppa