POLIZIA E TIVVÙ PER MESSINA DENARO, MA IL NOSTRO TG3 NON HA ALTRO DA DIRE?
di Luigi Liberatore – L’apertura del Tg3 Abruzzo, oggi, è stata riservata, come succede da qualche tempo, alle condizioni fisiche del pluristragista Matteo Messina Denaro, al quale avremmo augurato il ricovero in altro ospedale, di un’altra regione, e non nel nosocomio del nostro capoluogo. Ci hanno fatto vedere la dislocazione delle forze dell’ordine nel perimetro ospedaliero dove sta rendendo l’anima il famoso recluso quasi fosse una star, ci hanno fatto sapere che i medici hanno sospeso l’alimentazione, e suppongo che abbiano comunicato pure all’inviato fisso al San Salvatore della rete nazionale la temperatura basale del ricoverato. Ad alimentare lo stato confusionale di giornalisti e politici in questa vicenda di arrendevole buon senso, ci ha pensato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che ieri sera si è lasciato intervistare nel perimetro esterno della cameretta dove è ricoverato Matteo Messina Denaro. Lascio perdere ogni commento sulle sue dichiarazioni consegnate all’intervistatore del Tg3, evanescenti e autocelebrative, sulla sua presenza del tutto inutile in quel luogo, non senza riflettere, però, che il servizio fosse di apertura e che solo dopo si parlasse della vicenda alla Sabina esplodenti quasi fosse un servizio informativo di riempimento. Mi chiedevo se avessero poi fatto una indagine sul conferimento rifiuti dell’Aquila nella discarica di Sulmona, se il sindaco avesse risolto il nodo della raccolta differenziata delle immondizie nella propria città, o se avesse deciso di pagare una quota maggiore per tale servizio visto che Sulmona è schiacciata da questa vicenda. Macche’. Non so se in questo momento, mentre sto scrivendo o prima che venga pubblicata la mia riflessione, Messina Denaro sia ancora in vita. Se ha scelto di sottrarsi all’accanimento terapeutico, gli auguro di morire nel tempo giusto. Non solo per disfarsi della inutilità del suo corpo, ma per liberarci da giornalisti-impiegati e soprattutto da politici presenzialisti che dimenticano le tragedie della gente comune senza nome e col certificato penale immacolato, affinché si dia voce semmai a faccende quotidiane di chi lavora, studia e che trova ogni giorno ostacoli nel percorso di onesti cittadini.
bene,pura realta’,rimangono parole al vento…il popolino credulone si impegna/indigna/protesta per l’uccellino intrappolato in macchina…non per gli Umani,non per tutte quelle Persone rimaste indietro,non per i meno fortunati,
malati,anziani,non per tutti gli onesti svantaggiati,purtroppo e’ l’italietta degli
imbecilli incapaci,tifosi cialtroni di partiti/camarille tutti con boss e sottoboss,tutti lontani dai problemi della gente,tutti in cerca di vantaggi o per interessi personali,quanto accade e’ lo specchio fedele del paese (minuscola di rigore) :il paese dell’incontrario,si manifesta/protesta con richieste inasprimento pene per maltrattamento animali,con condanne esemplari,mentre per gli Umani e’ tutto depenalizzato: ognuno con una propria Legge,un proprio Diritto,Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?
Luigi Liberatore condivido pienamente il contenuto del tuo articolo, scritto con il consueto rigore sintattico e grammaticale, un piacere per la lettura. Sono anche miei i sentimenti che passano nell’articolo e le riflessioni.
Molta gente ha dimenticato che Pilato nell’offrire al popolo la liberazione a scelta di un condannato tra Gesù di Nazareth e Barabba ha preferito quest’ultimo.