PER BATTERE MARSILIO NON CI VUOLE EINSTEIN
di Luigi Liberatore – La Sinistra, ovvero questo campo largo che a me pare piuttosto una landa che un laboratorio accreditato, ha deciso (ma nutrire
dubbi è lecito) che sarà Luciano D’Amico a guidare nel mese di marzo l’armata “rossa” contro il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ha già cucito addosso sia la riconferma da parte della Destra sia quella di tutti gli allibratori. Al di là di ogni mia considerazione pessimistica sull’esito della crociata, solo un aspetto della decisione presa dalla sinistra mi pare di buon senso: quello della aggregazione delle forze sotto un’unica bandiera; per il resto siamo alle solite, nel senso che la sinistra, e soprattutto il Pd, va alla guerra senza avere un leader, affidando il compito di guidare le truppe a una persona rispettabile, onesta, di grande cultura ma sconosciuta, o poco conosciuta dai soldati. L’ex rettore della università di Teramo è autorevole nel suo campo, anzi in tutti i campus
abruzzesi; ha pure un volto giovanile e simpatico, ma è uno sconosciuto politicamente per una gran parte dell’Abruzzo, diciamo quella meno avvezza ai circoli culturali, per cui io penso che in una manciata di mesi non abbia la possibilità di entrare nel cuore della gente. Purtroppo quella parte dell’Abruzzo cui
mi riferisco vota seguendo l’onda della familiarità per cui Marsilio ha buon gioco, anche perché da tempo visita ogni Comune, si ferma nelle trattorie e fa spesa pure nei supermercati. La scelta di affidare a Luciano D’Amico la guida della cordata non è scialba: è inutilmente sacrificale, buona solo alla Sinistra, quella da scrivania, che da tempo fa le battaglie per delega, avendo perso di vista il rapporto con la gente, con gli operai, coi contadini e soprattutto cogli studenti, non potendo quindi vantare più elementi carismatici da proporre e soprattutto di schierare un esercito che non sia di sbandati. Ecco quindi l’esigenza di affidarsi a Luciano D’Amico che seconde me, come Einstein venne bocciato in materie letterarie, finirà per essere sconfitto su un piano che non è il suo. Per mandare a casa Marco Marsilio sarebbe bastato un Cola Di Rienzo, non Einstein. Pardon, Luciano D’Amico. Ma a sinistra non c’è.
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Forse…forse
…mentre Marsilio quando fu presentato cinque anni fa era conosciuto da tutti (i romani) ..oggi tira aria di destra e non c’è candidato che tenga…il centrodestra può presentare anche “mister nessuno” che vince uguale.. Bisogna solo aspettare che anche questo vento giri, come è successo per altri, e sperare che la sinistra ritrovi la retta via e la finisca con i litigi interni…(Sulmona docet)
Magari è proprio perché Marsilio lo si conosce bene che qualcuno non lo voterà
Invece di scrivere che D’Amico è inadeguato potreste scrivere quale sarebbe il vostro candidato ideale. Chiunque per voi soloni sarebbe inadeguato.
Marsilio 5 anni fa era adeguato? Eppure lo avete votato! Invece di erigervi a politici navigati perché non provate a fare la cosa giusta: date un giudizio sull’operato di Marsilio e poi scegliete chi votare.
Seconda stella a destra, questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Poi la strada la trovi da te
Non a sinistra, che più non v’è.
Esatto.. Nessuna chance per D’amico. Sconfitta sicura
Peccato che non ci sia qualcuno che possa contrastare i presenti amministratori, quando combattendo per l’ambiente, transizione ecologica e salute, sbancherebbero chiunque di sicuro
Ottima analisi! Non basta essere una brava persona senza tessera di partito, culturalmente elevata per essere un valido politico, requisito essenziale per ricoprire il ruolo di futuro Governatore. Ancora una volta il PD non è riuscito ad esprimere un proprio candidato di spessore, manifestando in tal modo la bassa qualità dei suoi dirigenti.
Analisi politica? L’analisi politica è un’altra cosa e tu Fabio lo sai benissimo e poi: ci lamentiamo degli attuali politici, della loro inadeguatezza, della loro scarsa capacità, della loro scarsa (?) onestà e poi disdegnamo persone preparate ed oneste ?