POLIZIOTTI SOSPESI A PRATOLA, LA PAROLA AI GIUDICI DEL RIESAME
Inizieranno giovedì 7 settembre gli interrogatori da parte del Tribunale del Riesame dell’Aquila dei 10 poliziotti della stradale di Pratola Peligna, sospesi dal servizio dal GIP Alessandra De Marco su richiesta del sostituto procuratore Stefano Iafolla, perché accusati a vario titolo di truffa e falso ai danni dello Stato, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio. Con il ricorso al Tribunale del Riesame, i difensori dei poliziotti indagati puntano a ottenere l’annullamento del provvedimento adottato con ordinanza dal GIP. Per i difensori dei 10 poliziotti sospesi(Paolo Di Loreto, Alessio Imperatore, Gianni Ranieri, Angelo Tarola, Alfonso Bartoli, Pasquale Berarducci, Beniamino del Rosso, Luca Madonna, Franco Perna e Dino Petrella), l’ordinanza del Gip, non diversificherebbe le singole posizioni degli indagati e non considererebbe la distanza temporale tra la presunta commissione dei fatti ed il momento della verifica cautelare. Insomma si tratterebbe di provvedimento generalizzato che non tiene conto nemmeno di alcune condotte episodiche contestate che, in alcuni casi, farebbero venir meno la continuazione del reato, sempre secondo la tesi dei legali che hanno eccepito pure l’eccezione preliminare della competenza territoriale. Le altre due udienze sono state fissate per lunedì 11 e giovedì 14 settembre. Nel giro di una settimana i poliziotti si giocheranno tutte le carte per cercare di ribaltare l’andamento dell’inchiesta in questa fase preliminare.
Per il gip del Tribunale di Sulmona, che aveva accolto in pieno le richieste del Sostituto Procuratore, Stefano Iafolla, “gli accertamenti investigativi hanno consentito di ricostruire la sussistenza di un sistema seriale di condotte attraverso le quali un gruppo di agenti di Polizia Stradale, ha anteposto in modo ostinato e reiterato il soddisfacimento dei propri interessi personali al diligenti adempimento dei doveri istituzionali, in pregiudizio dell’intero sistema di sicurezza, prevenzione e soccorso della viabilità sul territorio di competenza”. In tre anni d’indagini, dal 2019 al 2022, svolte tramite intercettazioni ambientali e telefoniche, gps e telecamere, i poliziotti avrebbero abbandonato il posto di lavoro per dormire in auto o intrattenersi in alcuni esercizi commerciali mentre erano in servizio. Approfittando della propria posizione tre di loro avrebbero rubato beni di tenue entità patrimoniale in una stazione di servizio. Altri avrebbero inoltre utilizzato auto di servizio per fini privati e, sempre secondo l’accusa, avrebbero omesso di svolgere rilievi in un sinistro stradale e di prestare soccorso ad un veicolo in panne. Sarà ora il Tribunale del Riesame a decidere la sorte dei poliziotti con tre udienze in una settimana.