ZAINETTI MILITARI A SCUOLA, IL NO DI PIZZOLA
di Mario Pizola – I ragazzi che tra poco torneranno sui banchi di scuola quest’anno potranno scegliere tra gli zainetti tradizionali e una nuova linea di zainetti a marchio Esercito Italiano in tre varianti: Esercito, Alpini, Folgore. L’originale, e nello stesso tempo inquietante, iniziativa è dell’azienda per giocattoli Giochi Preziosi, in collaborazione con le Forze Armate italiane. Affinché non ci siano dubbi sulle finalità “formative” dell’iniziativa, nella pubblicità che accompagna il lancio della nuova collezione compaiono frasi come: “Tutti sull’attenti!” oppure “per sentirsi sempre in missione”.
L’Osservatorio nazionale contro la militarizzazione delle scuole e delle università, che ha denunciato il caso, scrive in proposito che siamo di fronte a “una pericolosa frana culturale che trasforma la scuola in caserma e gli alunni e le alunne in militari in erba”. E aggiunge: “Crediamo che questa operazione commerciale sia perfettamente in linea con quel processo di militarizzazione delle nostre scuole e del mondo del sapere in generale che sta avanzando a grandi passi e che continueremo a denunciare, poiché la nostra idea è che le aule scolastiche debbano essere e rimanere sempre luoghi di educazione alla pace e alla convivenza pacifica senza alcuno spazio per pericolose e aggressive derive militariste che hanno come unico naturale sbocco il conflitto armato”. L’Osservatorio – che ha chiesto a Giochi Preziosi di non commercializzare i prodotti in questione e a genitori e studenti di non acquistarli – ricorda che la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza afferma la necessità di “preparare pienamente il fanciullo ad avere una vita individuale nella società, ed educarlo nello spirito degli ideali proclamati nella Carta delle Nazioni Unite, in particolare in uno spirito di pace, di dignità, di tolleranza, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà”.
Non è forse solo una coincidenza che quanto sta avvenendo nelle scuole italiane (iniziative per promuovere la carriera militare, organizzazione di visite a basi militari e caserme, rappresentanti militari in qualità di “docenti”, presentazione delle forze armate come risolutive di problematiche della società civile, collaborazione tra atenei e industria bellica ) si stia accentuandoin una fase in cui un micidiale conflitto ai confini dell’Europa, insieme alla sua catena di morti e distruzione, sta intossicando le menti delle nuove generazioni attraverso la piena rilegittimazione della cultura dell’odio, della violenza e della uccisione di esseri umani; una fase in cui la guerra è stata sdoganata come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, ovvero l’esatto contrario di quanto è sancito nella nostra Costituzione.
Non è forse solo una coincidenza che ciò avvenga mentre a guidare la ricostruzione in Emilia Romagna viene messo un generale, lo stesso che ha gestito la problematica della pandemia da covid. E non è forse solo un caso che gli zainetti militari (tra cui quello della Folgore) spuntino fuori mentre un generale, proprio della Folgore, sta avendo un grande successo di vendite del suo libro in cui rivendica il diritto all’odio ed esterna candidamente le sue idee omofobe, razziste e belliciste. Quella stessa Folgore che ha tra gli stemmi il teschio umano, guarda caso proprio come i mercenari della Wagner.
Si comincia con gli zainetti e magari domani si proseguirà con l’alzabandiera nelle scuole e poi, chissà, forse un giorno, quando i nostri ragazzi saranno ben “acculturati”, potrebbero arrivare anche le divise e i fuciletti di legno, come ai “bei tempi” del famoso ventennio.
Articolo che trasuda di inesattezze, banalità, pregiudizi e puerili errori.
Essere un militare non vuol dire essere guerrafondaio, i militari in guerra possono morire, e sol per questo è folle ritenere che cerchino le guerre! Sarebbe come dire di un vigile del fuoco che è piromane poiché se ci sono incendi lui lavora…
Mi chiedo, poi, in che modo uno zainetto possa condurre all’odio ed al desiderio bellico i nostri ragazzi! Forse l’autore non sa che da decenni si vendono soldatini, armi giocattolo, e videogames bellici, che la cinematografia è, spesso, più attratta da tali tematiche che da altre, e che, persino, i pacifici giapponesi hanno creato intere saghe con lotte, esplosioni e distruzioni, persino nucleari?
E se lo zainetto fosse della Polizia o dei Carabinieri vorremmo incitare le nuove generazioni alla criminalità? O, magari, le serie che affrontano le tematiche della delinquenza (dalla Piovra, anni 80-90, in poi) hanno creato e creano sodali di consorterie criminali?
Voler coprire la pochezza delle nostre istituzioni culturali e formative con questi veli è dimostrazione dell’ignoranza sul quotidiano vivere.
P.S. da quando il teschio è simbolo della Folgore? Era, semmai, il simbolo delle SS e per questo è stato ripreso dalla Wagner… magari prima di scrivere occorrerebbe documentarsi.
Articolo delirante
bene,i zainetti sono per i rambo nostrani,l’esercito e’ sempre quello di Masaniello,risapute le competenze/specializzazioni dei comandanti,tutti graduati con promozioni sindacali,gli scandali,la storia,le utilizzazioni,le missioni,l’equipaggiamento/tecnologie,ecc, ci dicono tutto,incluse le decorazioni d’ufficio di cui il comitato del si/no,le valutazioni internazionali che dicono? Poche le preoccupazioni,i vari Garibaldi danno a credere,e basta,o no?
È giusto!!! Via i simboli militari dalle scuole!! Consentiamo al massimo gli zainetti rosa di Peppa Pig. Istituiamo per i ragazzi , maschi e femmine alla pari , i corsi di economia domestica con maglia , ricamo e cucito. Anzi togliamo le divise ai militari , diamo loro degli allegri e variopinti abiti a fiori. Anzi , aboliamo proprio gli eserciti , visto il clima di pace fraterna in Europa e nel mondo intero. Aboliamo la cittadinanza italiana, è discriminazione per i migranti!!! Aboliamo anche il nome ITALIA perché ricorda un nazionalismo e un patriottismo di tristi regimi totalitari!!
allucinante!!! Da sbellicarsi dalle risate!
L’articolo? Si si, mi fa ridere ah ah.
Non ho parole, uno zainetto può influire, la presenza fissa nelle scuole e l’ indottrinamento, ora chiamato diversamente, non lede la loro capacità cognitiva. Non c’è più testa, si usano i piedi a spada tratta.
Personalmente non vedo niente di male su questa nuova linea zaini
ognuno farà la sua scelta come sempre avviene
Un poco di amor di Patria hai pederasti comunisti da fastidio?