SIMONE DI LORETO TORNA E VINCE LA CORSA DEGLI ZINGARI, SQUALIFICATO IL FAVORITO (Video)
Torna e vince Simone Di Loreto dopo un assenza di tre anni. “Non correrò più questa gara, troppa sofferenza e troppo dolore”, aveva detto nel 2020 tagliando il traguardo per primo per la quarta volta nell’edizione della pandemia, quella senza pubblico. Promessa non mantenuta: è tornato e ha pure vinto dando distacchi abissali a tutti gli altri 37 partecipanti.
“Avevo paura di non poter più partecipare a questa corsa. Correrla di nuovo e vincerla è stato per me un riscatto”, ha detto Di Loreto che vive e lavora a Sulmona con i suoi genitori che sono di Pacentro. Al secondo posto si è classificato Massimo Saccoccia, uno dei veterani della manifestazione corsa per ben 24 volte. “In questo momento è difficile dire qualcosa”, è stato il commento carico di emozione e lacrime di Saccoccia, “era dal 2004 che non arrivavo secondo. Lungo la discesa ho passato i guai perché, più vai avanti e più diventa difficile competere con i più forti. Questo risultato lo dedico al mio amico Matteo morto nei mesi scorsi in un tragico incidente che oggi, sicuramente mi ha incitato dal cielo”.
Terzo al traguardo Tommaso Lattanzio distaccato di 18 secondi da Saccoccia. Non poche polemiche ha provocato la squalifica del favorito della vigilia e vincitore della passata edizione l’egiziano Andrea Mohamed, che è stato cancellato dall’ordine dei partenti perché i suoi sostenitori indossavano una maglietta che inneggiava al faraone d’Egitto. “Anche se a malincuore abbiamo dovuto squalificare Andrea, un bravissimo ragazzo a cui, personalmente. voglio tanto bene”, ha spiegato il presidente dell’associazione che organizza la gara, Giuseppe De Chellis, “ma i suoi amici indossavano una maglietta con uno slogan da stadio. Non era mai successo nella storia della nostra manifestazione che è dedicata alla Madonna di Loreto. Ed è proprio nel rispetto della tradizione e della Madonna di Loreto che è stata decisa la squalifica”. Polemiche a parte l’edizione 2023 della corsa degli zingari di Pacentro, ha battuto ogni record di presenza con oltre 5 mila persone stipate in ogni angolo del percorso. Presente anche un gruppo di emigranti abruzzesi provenienti dal Limburgo, (Belgio), circa 50 persone che sono venute appositamente a Pacentro per assistere alla Corsa degli zingari. Presenti anche il senatore Michele Fina, il vice e presidente della Regione e assessore alla Emanuele Imprudente e la consigliera regionale Antonietta La Porta. Questa la classifica finale partendo dall’ultimo arrivato:
38) Loreta Ultimo (Unica donna in gara)
37) Domenico Silvestri
36) Federico Pederzoli
35) Leonardo Ultimo
34) Giuseppe Leone
33) Andrea D’Alessandro
32) Mattia Silvestri
31) Tonino De Berardinis
30) Loris Di Toro
29) Concezio Silvestri
28) Giuliano Faccia
27) Guido Lalama
26) Guido De Angelis
25) Fabrizio Santini
24) Matteo Lattanzio
23) Eliseo Ultimo
22) Iacopo Di Pietro
21) Davide Di Martino
20) Giovanni Centofanti
19) Ernesto Rubino
18) Destiny Musa (Il più sfortunato)
17) Vitò Maurizi
16) Cristian Del Monaco
15) Gabriele Gialò
14) Cristian Ultimo
13) Andrea Paletta (il più giovane classe 2010)
12) Alessandro Ultimo
11) Antonio Matricciani
10) Gianni De Berardinis
9) Stefano De Chellis
7) Simone Ultimo e Ivo Ultimo a parimerito
6) Bruno Cavallaro
5) Massimiliano Gialò 7’51”
4) Daniele Silvestri 7’ 15”
3) Tommaso Lattanzio 6’43”
2) Massimo Saccoccia 6’ 25”
1) Simone Di Loreto con il tempo di 5’46”. Simone è transitato primo anche ai traguardi intermedi dello Strappo (4,14”) e del Fiume Vella (1’57”).
La foto di copertina è di Umberto D’Eramo
La squalifica più addurda di tutte le competizioni sportive. La pezza peggio del buco
… ti firmi Faruk… ma penso che sei solo un povero idiota italiota…
Vergognosa squalifica , vergognosa motivazione … anche ridicola a tratti! Sembra che abbiate paura che il palio finisca in mani non Pacentrane ! Uuuh, quale sacrilegio!
“… una comunità che si vanta di aver concittadini come Pompeo è stata coerente con un atteggiamento tipico delle società pastorali primitive. Dunque, nulla di nuovo”.