“QUATTRO RAGAZZI” CHE STAVANO CAMBIANDO IL MONDO
di Massimo di Paolo – Una sorpresa per gli appassionati di musica e per i cultori dei Beatles. Un libro che documenta con 275 immagini un anno simbolico, indimenticabile, un testimonianza dal valore polimorfo, con al centro i quattro ragazzi di Liverpool che, attraverso la musica, entrarono in sintonia con tutti i giovani del mondo. “1964. Gli occhi del ciclone” un volume scritto e illustrato che ci fa rivivere la prima tournée internazionale dei Beatles.
Paul McCartney, 1964 – Gli occhi del ciclone, edito La nave di Teseo.
“Libri & Visioni” non poteva perdere l’occasione di dedicare questa pagina di rubrica al magnifico, costoso e autobiografico libro pensato, composto, scritto da Paul McCartney. Un McCartney inedito, fotografo e documentarista che ferma un periodo straordinario -tra la fine del 1963 e l’inizio del 1964-
Atti rivoluzionari le canzoni, isteria diffusa il condimento, stesse scene diversi palcoscenici: Liverpool, Parigi, Miami, Londra, New York e tutto il mondo a seguire. Fotografie: dettagli accurati di scene, momenti, ritratti, contesti,
backstage con i racconti e le narrazioni di fatti che hanno composto la storia del cambiamento culturale indotto dalla rivoluzione giovanile degli anni sessanta. Una tournée trasformata in un “ciclone” di movimenti e partecipazione. Concerti come “Bastiglie” assaltate da masse compatte, unite dal fuoco della musica e dell’emancipazione.
Jill Lepore, storica e curatrice della presentazione, sottolinea e descrive i Beatles come vero e primo fenomeno di massa.
Anche su Sky Arte, Scream and shout, un docufilm sul magico 1964 dei Beatles.
P.S. Fotografi da scoprire:
Insieme a Paul McCarteney, affascinato da agili 35 mm, troviamo Che Guevara che con i grandi formati documentava il Sudamerica; Dennis Hopper che ha prodotto libri e fatto mostre dopo aver recitato in Easy Rider; tra pittura e fotografia possiamo scoprire un James Dean nuovo, meno melanconico e più creativo. Esposizioni di alto rango invece per Lenny Kravitz, appassionato di macchine Leica; Lou Reed a fuoco fisso sulla sua New York e il dottor Spock di Star Trek appassionato di macchine fotografiche d’epoca per le sue documentazioni. Brad Pitt intenditore e raffinato fotografo si diletta senza farlo sapere ma si dice con molta maestria. Ed infine Sua Maestà la Regina Elisabetta II che iniziò con una semplice Kodak, avuta giovanissima dal papà come regalo di compleanno, e fotografò fino a tarda età.
(La ricerca è stata fatta da Michele Smargiassi. Se ne riportano alcuni nominativi). Le integrazioni sono di chi scrive.