DI PILLO E MONDAZZI, STORIE DI RESISTENZA ABRUZZESE A 80 ANNI DALL’ARMISTIZIO DI CASSIBILE

Storie di deportazione e Resistenza. Se ne parlerà venerdì 8 settembre, alle 16:30, all’Archivio di Stato di Sulmona. Una data simbolo, quella scelta per l’incontro dedicato ai due combattenti e partigiani abruzzesi Rocco Di Pillo e Vittorio Mondazzi. Ricorrono, infatti, gli ottant’anni dall’armistizio di Cassibile, tra l’Italia e gli alleati angloamericani durante la Seconda guerra mondiale. La resa, firmata il 3 settembre, venne resa dopo cinque giorni dopo, con tutto quello che ne seguì, dalla fuga del re Vittorio Emanuele III e del generale Badoglio a Brindisi agli arresti e deportazioni dei soldati italiani dichiarati traditori e disertori delle armate nazi-fasciste. Anche l’Abruzzo venne direttamente toccato da queste vicende. Di queste pagine di storia, contestualizzate nel territorio peligno, parlano due volumi: “Un silenzio che racconta. Natzweiler Flossenburg” di Riccardo Lolli e “Vittorio Mondazzi, il partigiano abruzzese caduto per la “libertà senza confini”” di Riccardo Lolli e Edoardo Puglielli. Il primo volume racconta la storia, fatta di violenze e torture del giovane pratolano Rocco Di Pillo, durante il secondo conflitto mondiale. Pochi giorni dopo la comunicazione dell’armistizio, prelevato con altri 400 militari, fu avviato nei carri bestiame verso i lager nazisti. Il 4 novembre giunse al campo di concentramento di Natzweiler, per poi venir destinato al campo di sterminio di Flossenburg, fino alla liberazione avvenuta il 23 aprile 1945. Il secondo volume, firmato da Lolli e da Edoardo Puglielli è la biografia partigiana di Vittorio Mondazzi, nato a Pratola nel 1913 e morto in Croazia, 6 maggio 1945. Nel 1943 durante la Seconda guerra mondale fu richiamato e inviato a combattere nella penisola balcanica, dove si aggregò, dopo l’8 settembre, alla Divisione d’assalto “Italia” del Battaglione partigiano italiano “Garibaldi”, inquadrato nella leggendaria Prima Divisione Proletaria dell’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia del Maresciallo Tito. Partecipò alla liberazione di Belgrado e ai durissimi scontri sullo Srem. Cadde combattendo, dopo aver assaltato un campo di concentramento e liberato altri italiani dalla prigionia nazifascista. A Mondazzi il comune di Milano ha dedicato una “pietra d’inciampo”, le targhe dedicate, in diverse città europee, in memoria e omaggio ai deportati nei campi di sterminio nazisti. Mondazzi, che era un artigiano, infatti, lavorò per anni nel capoluogo lombardo come decoratore. All’iniziativa di sabato parteciperanno la direttrice dell’Archivio di Stato dell’Aquila, Marta Vittorini, Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, e Carlo Fonzi, presidente dell’Istituto abruzzese per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea, oltre agli autori Riccardo Lolli, Edorardo Puglielli e il professor Davide Adacher.