AI FERROVIERI MORTI SOLTANTO UN AMEN, ALL’ORSA UCCISA UNA SOCIETÀ IN LUTTO…

di Luigi Liberatore – Mi auguro che si stiano spegnendo le processioni per l’orsa uccisa e che si stiano davvero prendendo decisioni affinché famiglie intere non siano costrette più a riunirsi a tavola senza il capofamiglia, finito a pezzi sotto le ruote di un treno. Così come una pallottola di fucile non possa aver negato a una cucciolata l’assistenza materna. Però…però c’è il buon senso che ci deve guidare in queste vicende e offrirci la dimensione adeguata per riflettere sugli atteggiamenti da assumere nei due casi. Sono morti cinque uomini, fatti a brandelli da una locomotiva, e altrettante famiglie frantumate da una dolore incolmabile per un errore ancora tutto da spiegare e difficile da capire. Sembra che qualche mazzo di fiori deposto sui luoghi dell’incidente abbia già messo a posto le nostre coscienze facendoci andare oltre il dolore e le lacrime discrete di famiglie intere, ma che l’indignazione pubblica, oltremodo gonfiata dalla retorica senza sentimenti dei mass media, non sia ancora satura dello spirito di aggressione nei confronti di quel cacciatore che ha ucciso l’orsa “amarena”. Ci si sofferma ancora sulla crudeltà di quel proiettile sparato verso l’animale; non si concedono attenuanti a quell’uomo che ha dichiarato di aver avuto paura e di volersi difendere, mentre scemano le attenzioni verso la tragedia ferroviaria che segnerà negli anni la vita di molti superstiti: mogli, figli, fratelli e padri. C’è una maniera di porsi di fronte a queste vicende: il buon senso. Mi va di dire che la morte, per beffarda che sia, e soprattutto per i modi in cui si presenta, non può essere valutata alla stessa maniera: cioè suscitare indignazioni pubbliche, riflessioni filosofiche, dibattiti televisivi e processioni notturne per un’orsa ammazzata, riservando alla morte di alcuni uomini sul posto di lavoro un semplice Amen e stucchevoli deposizioni di mazzi di fiore.

11 thoughts on “AI FERROVIERI MORTI SOLTANTO UN AMEN, ALL’ORSA UCCISA UNA SOCIETÀ IN LUTTO…

  • Ma che articolo e’ ?????

  • Questa testata sta diventando una macchietta. Si è passati a fare il bastian contrario su tutto.
    È diventato inutile cliccarci

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  • Ma chi sta aizzando nessuno? E tutto creato in proprio … ma sicuramente si è instradati in questo, vuoi l’onda emotiva diversa per tipologia da una parte e l’abitudinarietà di certe notizie simili, sempre e purtroppo più consuete e ripetute e tanto altro a seguire… qui, nel mondo dell’apparire, dell’indifferenza e dell’appiattimento sociale e culturale, creatoci con telefoni e social e il peggio è che funziona alla perfezione!
    Si sta solo dicendo che vi è un comportamento e interessamento”mediatico” da parte dei cittadini più sull’accadimento occorso all’orsa (gli animali diversi da noi) che non sugli accadimenti occorsi agli umani (noi, gli altri animali “totalmente diversi”).
    C’è da mettere in conto che anche la stampa, in particolar modo quella nazionale, ha il suo peso in questo, instradando e pilotando, gli interessi della gente su di un argomento piuttosto che su di un altro, piuttosto che su “altri” ancora più “scomodi” e da non dover minimamente attenzionare, e forse anche perché gli è stato fortemente suggerito!
    Si è creato un invisibile ma efficace distacco fra gli “umani”, nei loro rapporti e interessi, nella ricerca dell’altro e sempre di più stentiamo nel riconoscerci in noi stessi… e tutto questo fin quando riprenderemo coscienza di noi stessi esseri umani dotati d’intelletto (per ora messo in stand-by)… e quest’è!

    • E’ condivisibile l’articolo che ha richiamato l’attenzione sulla pericolosa deriva dell’umano sentire che sta mettendo in discussione, a mio avviso, l’ordine delle priorità.
      Ricordo, a tal proposito, l’uccisione del giovane runner Andrea Papi ad opera dell’orsa Jj4 che ha diviso per mesi l’opinione pubblica sulla necessità o meno di sopprimere l’animale con il risultato di far passare in secondo piano la morte del giovane e il dolore dei parenti.
      Vi sembra normale?

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      • Non sono un animalista, ma l’orsa è stata uccisa intenzionalmente, mentre i ragazzi sono morti sul lavoro, senza dolo.
        Capire la semplice differenza fra questo e la colpa avrebbe fatto risparmiare la fatica di scrivere questo articolo inutile.

  • bene,ragione da vendere,nell’italietta si spara per strada,coltellate all’ultimo sangue,si picchia duro,si muore ovunque,dovunque,nell l’illegalita’ diffusa,ognuno con una propria Legge,un proprio Diritto,ora con querela di parte,i politicialtroni hanno depenalizzato di tutto di piu’,nessun reato,nessuna pena,punto,ovvie le ragioni (Transparency International:la nazione piu’ corrotta d’Europa) ordine pubblico?Pubblica sicurezza? Incolumita’,sicurezza,tranquillita’pubblica,pace sociale,tutela della proprieta’,ecc,ecc,? E’ tutto non punibile,sconti,attenuanti,pene alternative,comunita’,incompatibilità regime carcerario,ecc,in pratica ognuno libero di fare cio’ che meglio crede,quali le ragioni? E basta,o no?

  • ma secondo quale canone comportamentale e dove lo abbiamo appreso che le tragiche morti sul lavoro hanno suscitato meno sgomento della tristissima uccisione di mamma orsa? Quesri accadimenti ci parlano di due lesioni di principi costituzionali parimenti tutelati, aizzare le folle contrapponendole su falsi presupposti, confondendo le mele con le pere è un’operazione che non aiuta la civiltà

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    • Infatti! Quest’articolo è assolutamente inutile deleterio e sconcertante!!!!!

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  • OLTRE IL BUON SENSO:
    il rapporto tra uomo e uomo e tra uomo e animale.
    Se accomuniamo alla tragedia ferroviaria, gi stupri, gli infanticidi, la guerra..ci accorgiamo che il rapporto è sempre lo stesso, quindi dovremmo considerare e soprattutto domandarci qual’è il rapporto che regola e lega l’uomo al proprio simile. Il perchè di tali comportamenti? E perchè l’uomo pensante si indigna non di meno di fronte all’uccisione di un animale? Io credo che mentre l’uomo fin dalla nascita perde la primordiale innocenza e nutrendosi o rifiutando amore, rispetto,soprattutto conoscenza diventa ciò che è , l’animale, quell’innocenza non la perde mai anche quando viene maltrattato fino all’uccisione.Se è vero che una corona di fiori riesce a ripulirci la coscienza, e se invece pure ci indigna la morte di Amarena, della capretta uccisa per divertimento da un manipolo di ragazzi, dei cani e gatti abbandonati per qualche giorno di ferie, della volpe impiccata ad un cartello stradale, allora fermiamoci un attimo.Pensiamo. Riflettiamo. E soprattutto facciamo silenzio. Ascoltiamoci. Forse soltanto il silenzio ci dirà chi siamo diventati.

  • Finalmente qualcuno che ha il coraggio di scrivere quello che molti pensano

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    • Per una volta che ti sforzi ancora non hai capito come le cose stanno funzionando ma se leggi il commento del Sig. temp magari potresti prendere qualche spunto produttivo.

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