ORE DI ANSIA PER LA SORTE DEI CUCCIOLI DI AMARENA. SUI SOCIAL MINACCE DI MORTE PER L’UOMO CHE HA UCCISO L’ORSA
Dopo il diretto intervento a seguito dell’uccisione dell’orsa Amarena, l’impegno dell’Arma, oltre che perseguire il presunto responsabile del delitto attraverso una meticolosa ricostruzione dei fatti, che possa far avviare un giusto e veloce processo a carico dell’indagato, le attenzioni sono ora rivolte verso i due cuccioli, figli di Amarena, rimasti tragicamente orfani. Dopo la paura iniziale subita per l’esplosione del colpo, per i due orsetti, rifugiati nelle sterpaglie circostanti l’abitazione interessata della vicenda, non è stata possibile la cattura e sono sfuggiti ai soccorritori intervenuti per primi, tra i carabinieri delle Stazioni di San Benedetto dei Marsi e Ortucchio, del nucleo Parco Pescasseroli, coadiuvati dai Guardia Parco e personale del servizio veterinario messi a disposizione dell’Ente Parco.
Le ricerche degli orsetti, purtroppo non ancora muniti di radiocollare, proseguono incessantemente dalla nottata scorsa, fatte con l’utilizzo di speciali foto elettriche e, quest’oggi, anche con l’impiego decine di pattuglie di carabinieri coordinati direttamente dal Comando Provinciale e dal Gruppo CC Forestale dell’Aquila. L’impegno è costante ed attento, è stato fatto salire in volo anche un drone pilotato da personale specializzato, resi disponibili dal Comando Regione Carabinieri Forestale dell’Aquila. Anche la popolazione si è mobilitata con segnalazioni e corale partecipazione, il tutto sotto l’occhio esperto dei principali soccorritori. Purtroppo ancora nessun segnale positivo, probabilmente dovuto al fatto che i cuccioli, terrorizzati, siano ancora nascosti tra la vegetazione e facciano, invece, capolino solo all’imbrunire, momento di maggiore sicurezza per gli spostamenti degli animali sul terreno. Si invita chiunque a segnalare, al numero di emergenza 112, eventuali avvistamenti che possano portare al salvataggio dei cuccioli di orsa che, se abbandonati, potrebbero non sopravvivere a lungo.
Intanto sui social fioccano le minacce di morte all’assassino dell’orsa Amarena e scatta la protezione dei Carabinieri. Il 56enne, indagato per il delitto di uccisione di animali, sta subendo, in queste ore, pesanti minacce di morte via social. “Devi fare la stessa fine di Amarena”, tra i commenti aggressivi, e ancora, “assassino”, “non dormire tranquillo”. La sorveglianza armata da parte degli uomini dell’Arma è stata attivata per proteggere l’uomo ma anche la sua famiglia. Tra i messaggi, infatti, non mancano minacce di ritorsione nei confronti dei familiari: “Spero un giorno che tutto questo male che hai provocato a quella povera orsa ti ritorni indietro a te e a tutta la tua famiglia”, “devi provare la stessa cosa”, sono solo alcuni dei commenti apparsi sui social.
Se io esco di casa,trovo un orso nel mio giardino e vado nel panico,sai cosa faccio?
Semplicemente rientro in casa.
Comunque tutto questo impegno l’Arma avrebbe potuto impiegarlo prima per proteggere in primis i cittadini e gli animali domestici e poi gli orsi stessi.
Come per Carrito si aspetta il peggio e poi tutti bravi a fare polemiche.
Non credo che chi l’ha uccisa lo abbia fatto per puro divertimento ma sicuramente in preda al panico avrà provato a difendersi.
La Forestale con il drone dov’era?!
Dovevano monitorarla prima come avrebbero dovuto fare per Carrito.
Speriamo che non muoia più nessuno ne’ uomini tantomeno orsi che non hanno colpa.
È il risultato della malagestione del parco: gli orsi non devono spingersi a cercare cibo nei paesi, ma trovarlo nel parco.
La follia criminale degli animalisti poi andrebbe perseguita.