TRASFERIMENTO DEL REPARTO DI ENDOSCOPIA DA SULMONA A PESCINA, PROTESTATNO I SINDACATI
“Apprendiamo con sdegno e rabbia dell’imminente trasferimento del Servizio di Endoscopia del
P.O. di Sulmona presso la ex struttura ospedaliera di Pescina. Decisione assunta dalla Direzione Strategica della ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila priva di logicità e di nuovo in spregio verso una intera comunità che per l’ennesima volta subisce decisioni che offendono il territorio, già deprivato da troppo tempo dell’attenzione che merita”. Lo affermano in un comunicato i responsabili regionale e provinciale della Cgil. Provvedimento che sarebbe legato alla ristrutturazione della cosiddetta “Ala Bolino” dell’ospedale di Sulmona che sarebbe stato adottato senza individuare alcuna soluzione interna all’Ospedale di Sulmona, “considerato che all’interno della cd. Ala Bolino, attraverso una programmazione attenta e puntuale, sarebbero state, e lo sono tuttora, facilmente rinvenibili sufficienti spazi per l’allocazione dei servizi attualmente ancora allocati nella vecchia ala ospedaliera. “Condizione quest’ultima”, sottolineano i sindacati, ” che garantirebbe il mantenimento del Servizio di Endoscopia sul territorio, unico presente nel distretto sanitario Peligno-Sangrino che consta di circa 65.000 residenti. Invece la ASL sceglie di nuovo di ridurre i servizi, depauperando il nosocomio e comprimendo così in diritto alla salute”. Secondo la Cgil ci si trova di nuova a una mancanza di programmazione e pianificazione da parte dei vertici della Asl, con decisioni assunte in modo unilaterale senza conoscere il territorio e senza assumersi alcuna responsabilità dei danni che tale scelta produrrà.
“Ancora una volta è il presidio ospedaliero di Sulmona e, conseguentemente tutte le lavoratrici e lavoratori nonché l’intera cittadinanza, che subiscono, loro malgrado, gli effetti di una manifesta inadeguatezza di chi è incaricato a gestire i servizi sanitari e le prestazioni da erogare”, incalzano Francesco Marelli e Anthony Pasqualone.
“Ci troviamo a dover ribadire ancora una volta un concetto fondamentale come quello del diritto
alla salute, alla prevenzione ed alle cure, a cui tutte e tutti devono poter accedere, soprattutto in un
territorio che vede, anno dopo anno, un andamento demografico impietoso, dove la crisi economica morde pesantemente ed è continuo l’arretramento dei servizi pubblici”.
“Chiediamo che venga immediatamente revocata la disposizione relativa al trasferimento del
servizio di Endoscopia, ricercando tutte le idonee soluzioni più confacenti alle esigenze territoriali e
all’utenza, anche attraverso il coinvolgimento di Istituzioni e Politica locale e regionale.
Ci dichiariamo, sin da ora, pronti alla mobilitazione e a qualsiasi legittima azione di lotta e protesta
al fine di garantire e difendere i diritti delle lavoratrici, dei lavoratori e della cittadinanza tutta. Siamo
stanchi di subire tagli ai servizi sanitari pubblici da parte di chi con questo deliberato atto incauto vuole intenzionalmente sferrare l’ennesimo colpo di mannaia su un territorio che merita invece ripresa, rispetto e valorizzazione”, concludono i sindacati.
Intervenga pesantemente la nostra Senatrice con l’accesso immediato agli atti (lei lo può fare senza farne richiesta). Verifichi, senza credere alle sirene, se è indispensabile o meno spostare un reparto che funziona è indispensabile oltre che lavora alacremente e con successo e forse per questo altri territori lo vogliono. Denunci alla Procura della Repubblica le eventuali mancanze, così i prossimi ci penseranno prima di depredare Sulmona di reparti o altro ancora