SPI CGIL, L’ASSURDA PROGRAMMAZIONE  TERRITORIALE DELLA GIUNTA REGIONALE ABRUZZO

Non finisce mai di stupire la Giunta Regionale Abruzzo nel compiere scelte di programmazione in tema di strategie e sviluppo territoriale nonostante l’assiduo riferimento alle Direttive e Regolamenti comunitari.

Abbiamo già avuto modo di denunciare e criticare  nei mesi scorsi le scelte compiute per la individuazione delle nuove aree interne per la regione Abruzzo nell’ambito dell’attuazione della Strategia Nazionale Aree  Interne (SNAI) legate alla nuova Programmazione 2021/2027.

Tra le nuove aree, infatti, vi è anche quella denominata Area interna Alto Sangro – Valle del Sagittario, comprendente i Comuni di: Alfedena, Anversa degli Abruzzi, Barrea, Bugnara, Civitella Alfedena, Cocullo, Introdacqua, Opi, Pescasseroli, Scanno, Scontrone, Villalago e Villetta Barrea.

Una scelta incomprensibile poiché ha escluso dal riconoscimento tutti gli altri Comuni della Valle Peligna classificati come “periferici “ e  “intermedi”. Di contro una serie di Comuni, a partire da Introdacqua, storicamente e funzionalmente legati alla Valle Peligna per la Sanità, l’Istruzione , la Viabilità e la mobilità, sono stati accorpati con l’Alto Sangro.

Putroppo non c’è mai fine all’emanazione di indirizzi  di programmazione assurdi, incomprensibili, che oseremmo definire schizofrenici per la difficoltà di leggervi una coerenza e un senso logico.

Ci riferiamo alla Delibera di Giunta Regionale n. 410 del 10 luglio scorso per l’attuazione ed implementazione delle strategie territoriali per le aree urbane medie come da programmi regionali FESR e FSEplus finanziati con la nuova Programmazione 2021/2027.

Con tale atto deliberativo la Giunta regionale ha suddiviso l’Abruzzo in otto aree urbane funzionali e tra queste Sulmona, compresi i Comuni di Corfinio, Popoli, Pratola peligna, Prezza, Raiano, Roccacasale, Vittorito.

Nello specificare che per area urbana funzionale si intende un’area con all’interno  una città medio-grande che fa da punto gravitazionale per i centri circostanti in termini di pendolarismo sanitario, scolastico, lavorativo e culturale, non si capisce per quale ragione si escludono i Comuni di Pacentro, Cansano, Campo di Giove e addirittura Pettorano il cui territorio é integrato con quello di Sulmona, mentre si inserisce Popoli che storicamente gravita in Val Pescara verso Chieti e Pescara.

Siamo alla follia programmatoria e all’impressione che chi propone certe strategie e chi le approva non conoscano minimamente il nostro territorio, la sua omogeneità storica, economica e culturale, a meno che non ci sia una volontà ben precisa di frammentare ulteriormente questa area.

Non si comprende, infatti, per quale ragione si escludono quattro Comuni della Valle Peligna e si inserisce quello di Popoli che ha un numero di abitanti superiore agli esclusi della Valle Peligna e che riceverà una quota di risorse economiche anche in base al numero dei suoi abitanti.

Analizzando le scelte fatte dalla Giunta regionale in tema di aree interne e aree urbane funzionali emerge che la Valle Peligna è stata frammentata in tre spezzoni: uno con l’Altro Sangro per le aree interne, uno con la Val Pescara per le aree urbane funzionali e un’altra affidata al destino.

 Vi sembra che dietro tutto ciò vi sia una logica seria di strategia e programmazione dello sviluppo territoriale unitario e integrato come dispongono  i Regolamenti comunitari?

A tale stortura va posto rimedio o con l’inserimento di Pacentro, Cansano, Campo di Giove e Pettorano nell’Area Interna Alto Sangro-Valle del Sagittario per la conformità orografica e montana con i Comuni della Valle del Sagittario, oppure con l’inserimento nell’area urbana funzionale di Sulmona, riportando Popoli nel suo territorio naturale.

Nel chiudere queste nostre valutazioni, non possiamo non sottolineare il silenzio delle nostre Istituzioni locali nei confronti di tali scelte. Non è accettabile che la legittima necessità di partecipare a una ripartizione di risorse per il proprio singolo Comune faccia perder una visione di sviluppo complessivo, integrato e unitario del nostro territorio.