SLITTA A SETTEMBRE LA PRIMA UDIENZA DAVANTI AL RIESAME PER I POLIZIOTTI DELLA STRADALE SOSPESI DAL SERVIZIO

Bisognerà attendere fino al mese di settembre per conoscere i risultati del ricorso proposto dai poliziotti della Polstrada di Pratola Peligna sospesi a vario titolo dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sulmona dal posto di lavoro con conseguente ritiro del cartello. Il Tribunale del Riesame dell’Aquila ha infatti fissato al 7 e all’11 del mese di settembre le prime due udienze . Si era parlato di metà agosto ma le misure come quelle adottate nei confronti dei 10 poliziotti, non seguono lo stesso percorso temporale che di solito viene adottato per le misure cautelari. Insomma i dieci poliziotti passeranno ancora un mese nel limbo dell’attesa prima di conoscere il proprio destino. Le accuse a vario titolo sono truffa e falso ai danni dello Stato, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio.  Per il giudice, Alessandra De Marco che ha firmato il provvedimento accogliendo quasi integralmente  le richieste del Sostituto Procuratore, Stefano Iafolla,

Stefano Iafolla

“gli accertamenti investigativi hanno consentito di ricostruire la sussistenza di un sistema seriale di condotte attraverso le quali un gruppo di agenti di Polizia Stradale, ha anteposto in modo ostinato e reiterato il soddisfacimento dei propri interessi personali al diligenti adempimento dei doveri istituzionali, in pregiudizio dell’intero sistema di sicurezza, prevenzione e soccorso della viabilità sul territorio di competenza”. In tre anni d’indagini, portate avanti dagli stessi colleghi della stradale di Pratola Peligna dove lavoravano fino al momento della sospensione i dieci poliziotti colpiti dal provvedimento, svolte tramite intercettazioni ambientali e telefoniche, gps e telecamere, i poliziotti avrebbero abbandonato il posto di lavoro per dormire in auto o intrattenersi in alcuni esercizi commerciali mentre erano in servizio. Approfittando della propria posizione tre di loro avrebbero rubato beni di tenue entità patrimoniale in una stazione di servizio. Altri avrebbero inoltre utilizzato auto di servizio per fini privati e, sempre secondo l’accusa, avrebbero omesso di svolgere rilievi in un sinistro stradale e di prestare soccorso ad un veicolo in panne. Per i difensori dei 10 poliziotti sospesi(Paolo Di Loreto, Alessio Imperatore, Gianni Ranieri, Angelo Tarola, Alfonso Bartoli, Pasquale Berarducci, Beniamino del Rosso, Luca Madonna, Franco Perna e Dino Petrella), l’ordinanza del Gip, non diversificherebbe le singole posizioni degli indagati e non considererebbe la distanza temporale tra la presunta commissione dei fatti ed il momento della verifica cautelare. Insomma si tratterebbe di  provvedimento generalizzato che non tiene conto nemmeno di alcune condotte episodiche contestate che, in alcuni casi, farebbero venir meno la continuazione del reato, sempre secondo la tesi dei legali che hanno eccepito pure l’eccezione preliminare della competenza territoriale. Tra un mese e dieci giorni sapremo chi la spunterà tra difesa e accusa. Nel frattempo è stato avviato anche il filone disciplinare con l’acquisizione da parte della Polizia stradale del voluminoso fascicolo in cui sono contenute le accuse per tutti i 19 poliziotti finiti nel mirino della procura. Bisogna infatti ricordare che oltre ai 10 poliziotti che hanno dovuto togliersi la divisa, ci sono altri nove indagati che aspettano di conoscere il loro destino.