80 ANNI DEL “CODICE DI CAMALDOLI” E IL GIURISTA SULMONESE CAPOGRASSI RICORDATI IN SENATO DA MICHELE FINA

C’era anche il filosofo e giurista sulmonese, Giuseppe Capograssi, nel gruppo di intellettuali cattolici artefice di una pagina di storia fondamentale per il Paese e per la sua rinascita alla democrazia. Con personalità di spicco come Sergio Paronetto, Ezio Vanoni, Pasquale Saraceno e ancora Aldo Moro e Giorgio La Pira, Capograssi infatti fu promotore del Codice di Camaldoli, gettando basi solide per la stesura della Carta Costituzionale della Repubblica, nata dalla Resistenza. Questi uomini, di grande spirito democratico, posero al centro del loro pensiero e della loro azione politica il bene comune di un Paese, che si apprestava a rinascere dalle ceneri del regime fascista e dalle macerie della tragedia del conflitto mondiale. A loro anche si deve la Costituzione, con i suoi principi e valori. Lo ha ricordato stamane a palazzo Madama il senatore Michele Fina (Pd) ad ottant’anni da quell’esperienza storica, evocando anche le recenti dichiarazioni del cardinale Matteo Zuppi per una “Camaldoli europea” e ricordando anche le idee in tal senso espresse a suo tempo dall’ex leader democratico cristiano, Mino Martinazzoli.