POLIZIOTTI SOSPESI PREPARANO IL RICORSO: ECCO LE SINGOLE ACCUSE DELLA PROCURA

Sarà depositato entro la fine del mese il ricorso al Tribunale del Riesame dell’Aquila da parte dei legali dei 10 poliziotti della stradale di PRATOLA Peligna, sospesi dal gip Alessandra De Marco, da 8 mesi ad 1 anno, su richiesta del sostituto procuratore Stefano Iafolla.

Stefano Iafolla

Un ricorso sul quale i poliziotti fanno molto affidamento per arrivare all’annullamento del pesante provvedimento cautelare. Per i difensori dei 10 poliziotti (Paolo Di Loreto, Alessio Imperatore, Gianni Ranieri, Angelo Tarola, Alfonso Bartoli, Pasquale Berarducci, Beniamino del Rosso, Luca Madonna, Franco Perna e Dino Petrella), accusati a vario titolo di  a vario titolo sono truffa e falso ai danni dello Stato, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio, ci sarebbero i margini per la revoca del provvedimento. L’ordinanza del Gip, infatti,  sempre secondo gli avvocati, non diversificherebbe le singole posizioni degli indagati e non considererebbe la distanza temporale tra la presunta commissione dei fatti ed il momento della verifica cautelare. Insomma si tratterebbe di  provvedimento generalizzato che non tiene conto nemmeno di alcune condotte episodiche contestate che, in alcuni casi, farebbero venir meno la continuazione del reato, sempre secondo la tesi dei legali che hanno eccepito pure l’eccezione preliminare della competenza territoriale.

Di diverso avviso il Gip De Marco che ha accolto in toto le richieste del pubblico ministero.

POLIZIA STRADALE

Tutto questo grazie a meticolose indagini portate avanti dagli stessi poliziotti della sottosezione della polizia stradale di Pratola Peligna, i quali dopo aver scoperto i comportamenti irriguardosi verso la divisa di alcuni colleghi, che andavano a scontrarsi con il diligente adempimento dei doveri istituzionali, sono riusciti a mettere su, secondo il giudice per le indagini preliminari Alessandra DE Marco, tali e tante prove da ritenere gravi, gli indizi di colpevolezza nei confronti dei dieci poliziotti che da ieri mattina, sono stati sospesi dal servizio per un periodo da 8 a 12 mesi. Prove e riscontri ottenuti grazie all’utilizzo di metodologie di indagini all’avanguardia andate avanti per tre anni, attraverso pedinamento elettronico, intercettazioni ambientali e telefoniche, acquisizione di tabulati e monitoraggio continuo di alcuni sistemi di video sorveglianza, hanno consentito di scoprire il ruolo di ciascuno degli indagati per la commissione dei reati contestati. In particolare l’esito delle attività investigative portate avanti dagli stessi poliziotti della polstrada hanno consentito di appurare come tutti gli indagati, facendo ricorso alle stesse modalità operative , abbiano assunto sia pure con una certa interscambiabilità dei ruoli, condotte seriali di abbandono del posto di servizio, appartandosi nei turni serali e notturni, per dormire o visionare filmati e programmi da computer portatili o telefoni cellulari. Svolgere attività di altro tipo all’interno delle autovetture di servizio parcheggiate nei pressi di caselli autostradali rientrando anticipatamente in sede, potendo contare sulla complicità dell’operatore di turno, addetto alla vigilanza. O raggiungere con l’auto di servizio nei turni diurni, esercizi pubblici, case private e località diverse dall’itinerario di servizio, in alcuni casi trasportando beni di ogni genere o utilità. A tutti viene contestato di essersi appartati a dormire negli orari di servizio espletando altre attività e non quelle di servizio. Oltre di aver attestato sui fogli di servizio, falsi luoghi e orari per nascondere altro reato.

A Pasquale Berarducci, Alessio Imperatore, Dino Petrella e Gianni Ranieri viene contestato di aver sconfinato dal tratto autostradale di esclusiva competenza, lasciando sguarnita la zona loro assegnata, al solo scopo di soddisfare interessi personali, come acquistare arrosticini, trasportare pneumatici acquistati in autofficine, batterie d’auto, contenitori di vernice, pezzi di ricambio. Per restituire capi di abbigliamento acquistati dalla moglie di uno degli agenti, per effettuare acquisti personali e incombenze di vario titolo. Stesso reato ma con modalità differenti, viene contestato ad Alfonso Bartoli, Franco Perna, Luca Madonna, Beniamino Del Rosso, Angelo Tarola e Paolo Di Loreto. A Gianni Ranieri e ad Alessio Imperatore viene contestato il furto aggravato di prodotti dolciari e mascherine in un’area di servizio immortalato dal circuito di video sorveglianza dell’esercizio commerciale.

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