IN VACANZA CON I LIKE
di Massimo di Paolo – Passeggiare su una spiaggia, stare tra le vette di un rifugio alpino, muoversi negli ambienti di una mostra, assistere ad un concerto, viaggiare in uno spazio desiderato o partecipare ad una cena tra amici crea, nei più attenti, disagio. Impressiona vedere come quasi tutti sono chini sullo schermo del proprio smartphone. Si assiste alla rappresentazione della solitudine, dell’ansia penosa di riprendere le proprie esperienze, senza soluzione di continuità, per postarle sui social. La vacanza come vissuto intenso, immersivo, conoscitivo, sembra non esistere più. L’io narrante si sposta alla ricerca dello stupore da creare e all’invidia da suscitare. Vacanza come spettacolarizzazione ed esternalizzazione. Come quasi ogni elemento di vita quotidiana, anche il tempo dell’otium, della scoperta, dell’intimità, dell’unicità, della condivisione con chi ti sta accanto, viene commercializzato insieme alle scelte, alle preferenze, ai luoghi, ai nostri corpi.
Ogni cosa dal cocktail ai bucatini, dai faraglioni al Partenone, dal rifugio Monzino alla notte bianca, diventa un dato per la conta dei follower. Un bisogno di certificare il consenso creando un palcoscenico. La nascosta paura di non essere sufficienti, adeguati, di non corrispondere all’indicatore sociale creatosi dentro ognuno di noi che misura popolarità e conferme. Per reggere la vacanza abbiamo bisogno di un consigliere, che tenga tutto sotto controllo: un monitor. Allora forse è meglio spegnere e ritrovare il coraggio di essere noi stessi di riappropriarci di sensazioni, affetti, ricordi, meraviglia e sgomento. Un riappropriarsi del tempo, delle scelte, dei ritmi delle soste, delle proprie imperfezioni, delle pieghe del proprio corpo e della propria immagine. Nessun cuoricino, esclamativo, vezzeggiativo, commento, visualizzazione. Una sedimentazione di sensazioni e non una rappresentazione del momento. I grandi viaggiatori dell’ottocento scrivevano, raccoglievano reperti che si trasformavano in ricordi, diventavano poeti e narratori, l’esterno trasformava l’interno sfrondando, semplificando, alleggerendo dando ordine interiore, creando immagini che aiutavano ad essere quello che si voleva essere. Due letture da “Libri & Visioni” per una vacanza senza “monitor”. Di Federico Pace, controvento – storie di viaggi che cambiano la vita – edizioni Einaudi
Controvento racconta le storie di chi, attraverso un cambiamento, ha trovato la forza di trasformarsi. Il viaggio come opportunità di conoscenza e cambiamento. Tante narrazioni con incontri d’autore. Bellissimo !!! A cura di Christian Delorenzo, Racconti di mare e tempesta, edizioni Einaudi.
I racconti di grandi autori che hanno creato il mito del mare. Ricerca di un immaginario dove affacciarsi per trovare parti di noi. Bello, forte, assai. Buone vacanze !