INCHIESTA SULLA MORTE DI ALESSIA PUGLIELLI, LA TESTIMONIANZA DELL’AVVOCATO CHE SEGUIVA LA SUA SEPARAZIONE

“È venuta nel mio ufficio per chiedermi la documentazione in cui risultava che lei era ormai libera da ogni legame o vincolo, anche l’annullamento decretato dalla Sacra Rota relativo al suo precedente matrimonio. Era smagrita, quasi non la riconoscevo”.  E’ una delle testimonianze più interessanti rese in questi giorni alla Polizia di Sulmona che sta raccogliendo le sommarie informazioni da consegnare alla Procura della Repubblica di Roma che sta indagando sulla morte di Alessia Puglielli, 40 enne originaria di Sulmona, deceduta lo scorso sabato nel policlinico Gemelli di Roma a quattro giorni dal suo ricovero. Una visita in città fatta da Alessia nel mese di maggio per chiedere ad un avvocato la certificazione che attestasse che ormai era una donna libera e che il suo matrimonio precedente era stato definitivamente cancellato anche dalla Sacra Rota. Quasi dovesse dimostrare a qualcuno il suo stato di donna senza più vincoli che potessero ostacolare nuovi rapporti. Nella giornata di ieri, presso gli uffici del Commissariato, sono stati sentiti altri amici e testimoni tra cui il gestore della palestra frequentata dalla 40enne quando era ancora a Sulmona. Tutti hanno confermato che tra febbraio a marzo  la giovane  sarebbe praticamente sparita da social bloccando su whatsapp circa 50 contatti senza dare nessuna spiegazione ai diretti interessati. Poi il trasferimento a Montesilvano, dove si sarebbe licenziata dalla palestra in cui lavorava, per spostarsi a Roma insieme al suo nuovo compagno. Lo stesso che avrebbe allertato il 118 il giorno quando la giovane sulmonese si è sentita male. 

La Procura di Roma che sta indagando per istigazione al suicidio, ha intanto acquisito il pc e il telefono di Alessia per analizzare i dati e svolgere accertamenti specifici sulle conversazioni, sulle chiamate e sui file che potrebbero portare ulteriori chiarimenti su una morte che nasconde molti coni d’ombra.  A tal proposito non vi è traccia, almeno per il momento, del file video che la donna avrebbe inviato nei mesi scorsi ad un avvocato di Sulmona in cui la donna apparirebbe in stato di sofferenza, perfino con qualche livido. Le ricerche sono comunque in corso alla luce delle sommarie informazioni che lo stesso avrebbe rilasciato, ieri, alla polizia. Intanto si attende che la procura di Roma fissi l’autopsia,  decisiva per stabilire le cause che hanno portato alla morte Alessia Puglielli. Momento fondamentale dell’inchiesta che consentirà di scoprire  anche se vi sono e chi sono le persone eventualmente indagate per l’scomparsa della 40enne.