CADAVERE ABBANDONATO NELLA GROTTA PER OTTENERE LA PENSIONE, LA NUORA RIGETTA LE ACCUSE

Dopo uno dei figli, anche la nuora di Bruno Delnegro, respinge le accuse.«Non so nulla di tutta questa storia, sono sconvolta. Io ho sempre lavorato, ho tre figli», ha detto la donna davanti ai carabinieri e al suo avvocato nell’interrogatorio disposto dal sostituto procuratore Edoardo Mariotti, titolare dell’inchiesta. Nei giorni scorsi, anche uno dei figli dell’anziano si era dichiarato estraneo ai fatti, riferendo di non avere, da anni, alcun rapporto con il padre e di non essere a conoscenza nemmeno dell’entità della pensione che il genitore percepiva. Lo stesso ha inoltre chiesto alla Procura di Sulmona l’autorizzazione per esumare la salma dell’anziano padre e dargli una degna sepoltura nel cimitero di Trani città d’origine dell’anziano e dove ha sempre vissuto. Al momento risultano indagati i tre figli di Del Negro e la compagna di uno di questi. L’ 81 enne di Trani era stato trovato senza vita la scorsa estate da due escursionisti, nudo in un sacco a pelo abbandonato all’interno di una grotta a margine della strada che sale verso Castrovalva. Dopo mesi di indagini che sembravano destinate a non portare ad alcun risultato, (il cadavere dell’anziano era stato infatti sepolto nel cimitero di Anversa sotto una croce senza nome), i carabinieri della compagnia di Sulmona sono riusciti a svelare il mistero e a dare un nome a quel corpo sconosciuto. Risultato ottenuto grazie alla placca in metallo che l’anziano aveva nel femore dopo essere stato sottoposto ad intervento chirurgico nell’ospedale di Trani.  Da quel momento, in assenza di alcuna denuncia di scomparsa e la pensione dell’uomo regolarmente prelevata attraverso il conto corrente su cui era versata, i carabinieri hanno cominciato a capire cosa realmente era accaduto e l’evidente coinvolgimento nella tragica e incredibile vicenda, dei parenti più stretti. Le telecamere di sorveglianza, installate nel casello autostradale di Cocullo, avevano rilevato la presenza di un’ autovettura compatibile con quella di uno dei figli attualmente indagato insieme alla compagna per soppressione di cadavere e con gli altri per truffa all’Inps e uso indebito di carta di credito.