SE SEI MALATO DI CUORE VATTENE DA SULMONA

di Luigi Liberatore – Una signora residente in un Comune del circondario, una infermiera in pensione, dovendo effettuare un esame Holter 6 giorni per un problema cardiaco da cui è affetta, ha telefonato, giorni fa, al reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Sulmona per sapere come fare. Le ha risposto molto gentilmente una collega che le ha detto che avrebbe dovuto recarsi ad Avezzano o L’Aquila perché a Sulmona l’esame in questione non viene effettuato, giacché non è mai stata acquistata l’apparecchiatura, del costo di qualche centinaio di euro, peraltro ripetutamente richiesta dal responsabile del reparto. Inoltre le è stato detto che sono disponibili solo pochissimi apparecchi Holter giornalieri, il che crea non poche difficoltà a soddisfare entro tempi ragionevoli le richieste che pervengono da ogni parte di questo sinistrato territorio, posto al limitare col Molise. La precisazione logistica non sia di offesa al Molise, piuttosto al nostro Abruzzo. Quando poi la signora ha chiesto di conoscere i tempi d’attesa per effettuare un esame ecocardiografico, le è stato risposto che essendosi guastato qualche giorno fa, (ma guardate che strana coincidenza) l’apparecchio acquistato 35 anni prima, per cui restando solo in esercizio la sonda acquistata (fortunatamente e di seconda mano)15 anni fa, i tempi d’attesa sarebbero stati lunghissimi. Mi pare sia evidente che i cittadini della Valle Peligna per la direzione ASL siano cittadini di serie B e che l’evidente disinteresse manifestato finora sia la dimostrazione di una precisa volontà di smantellare tutto ciò di buono che esisteva fino a molti anni fa, facendone pagare le conseguenze ai malati costretti a onerosi ma ingiustificati spostamenti per effettuare accertamenti medici elementari. Questi, cari lettori, e soprattutto cari contribuenti come chi scrive, sono le risposte che ci danno ai centralini dei nostri ospedali, che chiamarli ancora ospedali fa offesa al termine. E poi la ASL di Sulmona ci viene a dire, tramite l’Ansa, l’agenzia giornalistica italiana, che sei milioni di euro saranno impiegati per rifare l’ospedale di Sulmona. Intanto io dico che quella donna ha dovuto trovare soluzioni in altre parti per un accertamento cardiologico, nemmeno supplementare, che l’ospedale di Sulmona non sa corrispondere ai suoi malati; poi che per una colonscopia bisogna attendere almeno un anno; e, ancora, che al reparto ematologia ci si muove come in un processo che in chimica si definisce moto browniano: cioè come nell’ambito di particelle impazzite. Guardate, nessuno pensi che ci sia un attacco spregiudicato e pregiudizievole contro l’ospedale di Sulmona, soprattutto verso quel personale medico e paramedico che è invece l’aspetto migliore della struttura. Due cose mi vengono in mente al termine di questa strana “passeggiata”: di consigliare ai vertici della ASL di Sulmona di acquistare le attrezzature, di assumere dottori e infermieri, di farlo sapere ai malati tramite i medici di famiglia nei rispettivi ambulatori, prima ancora di lasciarsi andare alla frenesia di fare annunci milionari all’ANSA. Un “lancio” all’agenzia giornalistica nazionale non rappresenta la soluzione di un problema, come l’agenzia Stefani (una ANSA ante litteram) durante il ventennio fascista non riuscì a coprire con il monopolio delle notizie le bugie e le fragilità del sistema, ma semmai a svelarle. Sennò affidiamoci ai Medici senza frontiere e chiediamo loro l’assistenza necessaria. Se non al Padreterno!

3 thoughts on “SE SEI MALATO DI CUORE VATTENE DA SULMONA

  • Fra i problemi esposti e legati all’ospedale di Sulmona il più importante è quello della medicina di urgenza e quindi del Pronto Soccorso. È una questione di vita o di morte quando si viene colpiti da infarto , ictus ecc. cioè quando la tempestività dell’intervento medico è determinante. La chiusura di molti reparti ospedalieri non permette al ridotto personale medico del Pronto Soccorso di avere a disposizione gli specialisti necessari per gli interventi urgenti nè tanto meno l’elicottero può sostituirsi a questo. Ci sono riscontri precisi che eventi fatali numerosi di questo tipo si verificano e si verificheranno ancora se non si interviene per porre rimedio. L’articolo di cui sopra insieme a inchieste professionali e puntuali sull’argomento potrebbero evidenziare tutte le situazioni a rischio che si registrano con tragica frequenza al PS di Sulmona. Mi aspetto una considerazione seria di quanto sopra perché le lungaggini per semplici controlli si risolvono andando a L’Aquila, Castel di Sangro, Tagliacozzo , Pescina ecc. ma alla morte non c’è soluzione. Il mio è un appello accorato ma tristemente senza considerazione da parte dei politici ( ed è normale) ma anche dei cittadini stessi vittime inconsapevoli quando dovesse capitare di correre in ambulanza all’ Ospedale di Sulmona.

  • E meno male che è diventato di 1 livello…le cose nn cambiano quello che è rimane con tutti i problemi….solo scritto sulla carta

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  • L’ospedale di Sulmona, per il bene dei cittadini, andrebbe demolito, e non solo nelle strutture murarie, e poi ricostruito di nuovo (e non solo nelle strutture).

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