LA ASL E I SUOI SEI MILIONI DI EURO? A SULMONA CI PRENDONO PER FESSI…

di Luigi Liberatore – La maniera più elegante per prendere in giro la gente? Dare una notizia all’ANSA. Succede così per i grandi eventi, come per le vicende interne meno eclatanti. E i vertici attuali della ASL di Sulmona conoscono abbastanza bene il sistema, sicchè hanno detto che per l’ammodernamento della cosiddetta “Ala Bolino”, cioè la parte più moderna dell’ospedale di Sulmona, hanno stanziato circa sei milioni di euro. Prima di affrontare alla mia maniera l’argomento, cioè di entrare in quel cumulo apparente di soldi, mi va di dire che se fosse ancora in vita Giuseppe Bolino sapete quanti “schiaffi” avrebbe dato agli estensori della notizia, e prima ancora ai politici che occupano l’Emiciclo abruzzese, epigoni minori del politico sulmonese, e per di più inattendibili di professione. Passiamo alla notizia. La ASL ha detto, anzi ha mandato a dire tramite l’ANSA, che il direttore generale dell’azienda, Ferdinando Romano, ha firmato una delibera per l’affidamento dei servizi tecnici di direzione dei lavori, misura e contabilità, coordinamento e sicurezza, per l’adeguamento dell’ala Bolino. In parole povere, che è stata aperta la procedura per l’appalto dei lavori con il criterio dell’offerta “più vantaggiosa”, per l’adeguamento dei reparti di ostetricia, ginecologia, blocco operatorio. Con una signorile espressione, ha mandato ancora a dire che sarà abbattuta l’ala vecchia dell’ospedale per dare vita “a una centrale operativa territoriale con lo scopo di collegare la sanità ospedaliera con il territorio”.  Tutto con fondi del PNRR. Guardate, io mi sono imbattuto nella storia della filosofia con Hegel e con la teoria del suo “concetto”, però vi dico che mi è sembrato più facile capire la sua idea che il progetto finale preannunciato dalla ASL per l’ospedale di Sulmona. Sei milioni di euro per una procedura di appalto? E il pronto soccorso? E le prenotazioni per una prestazione oncologica che slittano di mesi? E i malati che vengono respinti quotidianamente perché non ci sono medici? E gli infermieri che mancano e che sono costretti a turni massacranti e magari a fare brutta figura con i malati che devono essere rimandati a casa senza neppure essere visitati? I nostri amministratori si fanno eleganti con i giornalisti e le agenzie, svelando notizie e snocciolando formule che avrebbero sorpreso pure il più ardito degli hegeliani. In quanto alle cifre, lasciamo perdere. C’è il PNRR che in Italia ormai è come per noi del “cinquanta” la famosa vegetallumina, una pomata buona per tutte le malattie. Credetemi, ci stanno prendendo in giro con queste storie. E purtroppo non avremo tempo per verificare: alla ASL non sanno, anzi lo sanno bene, che il tempo è una variabile, che come diceva Einstein, diversa dal sedere in compagnia con una bella ragazza col stare seduti su una stufa rovente. 

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