SEQUESTRO IN ECUADOR, COLONICO RACCONTA I MOMENTI DELLA PRIGIONIA

“Da venerdì sera, giorno che mi hanno sequestrato, hanno cambiato tre locali per tenermi rinchiuso. Ho dovuto pagare per evitare che mi facessero del male”. E’ lo chef sulmonese, Panfilo Colonico, a raccontare i particolari del sequestro in Ecuador, perpetrato circa una settimana fa da un commando di uomini armati. Colonico è stato rilasciato nella tarda serata di ieri (questa mattina per l’Italia, ndr). “Grazie a Dio mi hanno sempre passato il cibo. Ho parlato molto con i rapinatori. Mi volevano tagliare un dito e un orecchio. Per questo ho dovuto versare soldi e soldi. Non mi hanno fatto mancare il sostentamento fino a ieri che si sono stufati e mi hanno lasciato libero quasi vicino al ristorante. La cosa più importante è che mi hanno aspettato tutti i miei operai, come una grande famiglia”- racconta Colonico che mando un abbraccio all’Italia e alla sua Sulmona dove -dice- “tornerò presto per mangiare un piatto di carbonara”. Il grazie lo chef liberato lo riserva alla gente che ha creduto in lui ma anche a qualche detrattore. “Hanno detto stupidaggini sul fatto che devo soldi. No. Ecuador sta male sul piano economico. Chi non sa è meglio che non parla perché non è corretto. Grazie a Dio sto bene. Ringrazio la Polizia in Ecuador. Porterò avanti il mio progetto con sacrificio”- conclude Colonico.