DROGA NEL GARAGE, CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO DEI CINQUE IMPUTATI
Chiesto il rinvio a giudizio per le cinque persone coinvolte nell’inchiesta meglio conosciuta come “droga nel garage”. A conclusione delle indagini, la Procura della Repubblica di Sulmona è infatti convinta di aver messo su una serie di riscontri e prove per poter sostenere le accuse nei confronti degli imputati. Il processo è stato chiesto per dipendente comunale Armando Di Pietro, (nel suo garage, la guardia di finanza di Sulmona, fece irruzione recuperando 1 chilo e mezzo di cocaina, 14 chili di hascisc e 15 grammi di marijuana); due giovani di Sulmona al tempo fidanzati Guido Petrarca 29 anni e Daniela Marinilli 39 anni, il corriere romano della droga Adriano Esposito e, per ultimo, Massimiliano Le Donne 39enne di Sulmona, latitante per quasi tre anni e arrestato lo scorso mese di settembre a Marbella in Spagna: è considerato dagli inquirenti la mente dell’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, ha quindi fissato l’udienza preliminare per il prossimo 14 settembre. In quella data si saprà se i cinque andranno o meno a processo, salvo la scelta di riti alternativi. I fatti risalgono al 2 ottobre 2019 quando in un garage del viale della stazione di proprietà di Armando Di Pietro, furono scaricati, come detto, un chilo e mezzo di cocaina, 14 kg di hashish, 15 grammi di marijuana. Le Fiamme Gialle, in flagranza di reato, arrestarono 4 delle cinque persone imputate con il solo Le Donne che riuscì a farla franca e a far perdere le sue tracce per quasi tre anni. Il giovane è considerato dagli inquirenti la mente dell’intera operazione. Era lui che comunicava con la giovane coppia che secondo le accuse del sostituto procuratore Stefano Iafolla, titolare dell’inchiesta, era il vero e proprio braccio operativo. Le Donne, portare avanti l’attività di spaccio, avrebbe ingaggiato di volta in volta giovani “collaboratori” ai quali affidava ingenti quantitativi di sostanza stupefacente da custodire e consegnare quotidianamente ai vari assuntori in città e nel comprensorio. Ma si affidava anche a insospettabili consumatori di stupefacenti, tanto da individuare nel garage il luogo di consegna dell’ultimo ingente quantitativo di droga. Comunicava tramite schede telefoniche che venivano utilizzate una sola volta e poi gettate via. Un Modus operandi che non è sfuggito agli uomini della guardia di finanza di Sulmona che tramite intercettazioni telefoniche e continui pedinamenti sono riusciti a smantellare l’organizzazione dedita allo spaccio in città e nel comprensorio peligno. La parola ora passa al giudice per le indagini preliminari De Marco che dovrà valutare se le accuse a carico dei cinque sono solide per essere sostenute in un processo. Mentre i difensori dei cinque imputati stanno valutando se chiedere riti alternativi. Tutti particolari che si conosceranno al termine dell’udienza preliminare del prossimo 14 settembre.