RAPITO IN ECUADOR LO CHEF SULMONESE PANFILO COLONICO
Sono entrati nel suo ristorante, uno dei più rinomati di Guayaquil (Ecuador), impugnando una pistola e una mitraglietta e senza indugiare un attimo, sono andati a prenderlo all’interno del suo ufficio. Lui, chef originario di Sulmona non ha opposto resistenza seguendoli fuori sotto gli occhi terrorizzati dei suoi dipendenti. Da quel momento Panfilo Colonico detto Benny, è svanito nel nulla.
Lo rende noto un articolo in esclusiva nazionale firmato da Claudio Lattanzio e Luca Tomassoni uscito oggi sul quotidiano Il Centro. Sono le 16,32 di venerdì a La Garzota, quartiere vicino all’aeroporto della metropoli di Guayaquil, capitale commerciale dell’Ecuador. In Italia le 23,32. Sono stati i dipendenti disorientati e preoccupati a dare l’allarme cercando anche di contattare tutti gli italiani che lo conoscevano affinché avvisassero i familiari. Da quel momento è partito il tam tam con i principali siti online dell’Ecuador che hanno riportato la notizia del suo rapimento. Le conferme che Panfilo Colonico era stato rapido, sono arrivate quando in Italia era tardo pomeriggio. Lo stesso personale ha diffuso un comunicato sui social, dando notizia di voler restare aperti.
“A tutti i nostri clienti e follower. Apprezziamo i vostri messaggi di sostegno e preoccupazione per il nostro leader Benny Colonico. Fino ad ora non possiamo rilasciare alcuna dichiarazione per motivi di sicurezza. Tuttavia, continueremo a lavorare per voi e in onore del nostro leader. Il nostro programma di attenzione rimarrà lo stesso e la nostra cura di qualità, allo stesso modo. Grazie per la tua attenzione!”.
Poco dopo la polizia di Guayaquil ha confermato ai giornata locali che l’imprenditore italiano è stato rapito e è stata attivata una unità per localizzarlo. In serata il console in Ecuador ha contattato i familiari a Sulmona, tramite il consigliere regionale Massimo Verrecchia. Il ministero degli Esteri si era già attivato e da poco aveva confermato la notizia tramite il presidente della Regione Marco Marsilio. “Seguiamo con apprensione quanto sta accadendo e sono in costante contatto con La Farnesina che da subito si è attivata. La situazione nel Paese sudamericano è molto delicata”, ha detto Marsilio. Non si conoscono i motivi del rapimento. Il più probabile sembra l’azione di malviventi a caccia di un ricco riscatto. Colonico è diventato infatti, uno degli chef e imprenditori più famosi dell’Ecuador, Il suo ristorante di punta “Il Sabore Mio”, è uno dei più importanti di tutto il Paese. Il sulmonese vive in Ecuador da poco più di due anni.
La storia della sua famiglia è fatta di lavoro e sacrifici ma anche di continui spostamenti; suo padre Giovanni, parte per il Canada come facevano tante persone negli anni in cui l’Italia era impegnata a ricostruire una propria identità dopo i tragici effetti della Seconda Guerra Mondiale, e va in cerca di fortuna. Proprio in Canada trova la donna della sua vita e la sposa. Da questa unione nasce Panfilo, e con lui ancora piccolo, decidono di tornare in Italia, a Sulmona. All’inizio papà Giovanni avvia un laboratorio di infissi d’alluminio ma subito dopo la sua vera passione, la cucina, prende il sopravvento e apre il ristorante “La Magnolia”. Crescendo praticamente in cucina, Panfilo apprende l’arte culinaria, si sposa e dal matrimonio nascono due figlie. Un matrimonio che però fallisce. La non facile situazione che si era venuta a creare lo spinge a fare una scelta radicale: decide di partire da solo per il Canada per ricominciare daccapo e rifarsi una vita. Nella terra degli aceri apre un’impresa di costruzioni e tra le sue maestranze c’erano anche alcuni operai originari dell’Ecuador. Con loro si instaura un rapporto che va aldilà del lavoro tanto che i suoi operai lo invitano in Ecuador. Da quella vacanza il colpo di fulmine che cambia la sua vita. Nel pieno del periodo di lockdown, quando tutto il mondo era bloccato e non era consentito di spostarsi da un Paese all’altro, Panfilo Colonico matura l’idea di tornare alle origini e di aprire un ristorante tipico di cucina italiana. Dopo un anno di lavori riesce a inaugurare a Guayaquil, capitale commerciale dell’Ecuador, “Il Sabore Mio”: un ristorante unico dove si cucinano solo piatti della tradizione italiana e abruzzese. Il giorno dell’inaugurazione, avvenuta lo scorso mese di ottobre, è stato un vero e proprio successo. Presenti ospiti illustri tra cui il console canadese, il console italiano, i membri della camera di commercio italiana, politici e importanti emittenti televisive ne hanno riproposto l’evento in tutti i Tg. Per giorni è stato l’argomento principale dei media, ricevendo recensioni positive ed elogi incondizionati da tutti. Una sorta di rivincita per Benny l’Italiano. Un sogno diventato realtà, lontano da casa, ma che ha portato l’Abruzzo e i suoi sapori, in America Latina. Ora, il suo rapimento, che sta tenendo con il fiato sospeso tutti.
Questi paesi sudamericani sono pericolosissimi.
Si ma la Gran Bretagna gli USA e le nazioni occidentali con la amministrazione pubblica molto meno corrotta dell’Italia, non pagano assolutamente neanche un euro di riscatto per i propri cittadini rapiti all’estero perché sono sempre simulazioni per rubare denaro pubblico. Queste cose accadono solo agli italiani con i funzionari che pagano i riscatti perché poi riprendono indietro metà del malloppo. Più o meno come gli appalti delle opere pubbliche che costano il doppio od il triplo del libero mercato ( come in Gran Bretagna USA etc. ) perché poi una percentuale ritorna a loro.