IL PEGGIORE NEMICO DI SULMONA? IL POLIZIOTTO-POETA OVIDIO NASONE
di Luigi Liberatore – Mi farò qualche nemico ancora. Tanto, uno in più uno in meno, non cambia il declino della mia vita. E poi mica mi importa molto che si aggiunga all’elenco dei fantasmi che tormentano i miei sogni pure Ovidio: non cambieranno molto le mie notti. Però, al di là di questi riferimenti personali, mi viene da pensare che i guai della città di Sulmona siano tutti originati da Ovidio, non tanto da quella statua che domina la piazza, quanto dal perenne riferimento storico al personaggio che tiene prigioniera la città stessa. Mi viene di pensare a Torino, alla statua di Emanuele Filiberto di Savoia nell’atto di ringuainare la spada dopo la battaglia di San Quintino, ma poi dico che Torino non sia rimasta allacciata alle sue statue, come alle tante altre del capoluogo piemontese, come a quella di Carlo Alberto nella sua piazza. Torino ha avuto Valletta, la Fiat, l’avvocato Agnelli, gli operai e soprattutto i suoi sindaci e amministratori che mica si sono sottomessi o addormentati sotto i simboli della Mole Antonelliana. Sulmona è una città bellissima, antica, pure patria del Poeta Ovidio, ma ciò rappresenta il suo pregio e il suo difetto. Se posso esprimere una mia idea, dico che i guai della città derivino soprattutto dall’aver dato i natali a Publio Ovidio Nasone, che prima di essere stato riconosciuto post mortem come buon poeta, era in vita un “questurino”. Ma non è questo l’aspetto che più ci induce a riflettere sull’uomo-poeta, quanto quello che la città abbia abusato di questo privilegio, credendo di poter vivere sulle sue credenziali. Cioè di rendita. E soprattutto adesso che gli amministratori di Sulmona pensino di sopravvivere coi certamen, sempre, e in ogni circostanza, sperando di rendere bella e attraente Sulmona mandando all’altro paese un qualsiasi Povia. Io non sono un sostenitore di quel cantastorie, nemmeno di coloro che sostenendo di essere custodi delle tradizioni e della storia “patria” ingessano la città chiudendo le porte agli “estranei”. Per me il guaio più grosso di Sulmona è che sia la città di Ovidio, e quello più grosso ancora che Ovidio non abbia trasmesso la sua catena del DNA agli eredi naturali. Soprattutto a quelli di oggi, che pensano di amministrarne l’eredità culturale facendone un manichino.
… Publio un “ poliziotto”?… ma no, semmai un puttaniere… è che gli piaceva un po’ troppo la f..a… il problema è che quest’ultima piaceva poco a quell’esangue di Augusto… se solo gli fosse piaciuta almeno la metà di quanto piaceva al Divo Giulio Cesare, suo zio nonché “padre “ adottivo… Ovidio non sarebbe morto in esilio.
Il grande Publio era un Peligno, e quindi gloria e onori eterni.
Vivere come predicato da Celestino V?
E perché no, invece, come piaceva a Publio Ovidio Nasone?
https://r.search.yahoo.com/_ylt=AwrkPbgj5JZk9L8ZQgbc5olQ;_ylu=Y29sbwNpcjIEcG9zAzEEdnRpZAMEc2VjA3Ny/RV=2/RE=1687639204/RO=10/RU=https%3a%2f%2fwww.vaticannews.va%2fit%2fchiesa%2fnews%2f2022-05%2fsantuario-madonna-silenzio-secondo-anniversario-antenucci.html/RK=2/RS=e0S26orIyQ8Ty0Imj4RVIXLlzbE-
Buon lavoro Sindaco, Dott. Gianfranco Di Piero…mi saluti il mio caro ex alunno
Ancora… e ancora.
Tutto si tira in ballo, anche i morti “illustri della città” pur di tener viva la fiamma della critica politica ammantata da quella culturale.
Ma che Sulmona sia tutta incentrata su Ovidio dove l’ha visto o letto? Da quelle 4 insegne luminose natalizie bilingue o dal flop del bimillenario?
Ma ne è certo di quello che dice? Oltre Ovidio non c’è nulla culturalmente in città? Forse lei? Forse.
OVIDIO UBER ALLES?
Piuttosto che scomodare i “volti noti della città”, cerchi di smascherare i “soliti volti e i soliti modi di agire nella città”.
E ricordi che Ovidio ha pagato con l’esilio per la sua “etica” (in questi giorni il termine va di moda in città e non guasta buttarlo dentro), mentre altri sono in trasferta in vallata ma sempre con le mani sopra la città.
E in ultimo, non si vive di sola cultura e questo è noto a tutti.
A Sulmona piace molto la vita di rendita ma attribuirla ad Ovidio mi sembra esagerato.
Piuttosto sarebbe meglio tutti si concentrassero sul vivere semplice come predicato da Celestino V insieme a molti altri buoni suggerimenti non ascoltati.
Abbiamo il paradiso a Sulmona ma lo stiamo dilaniando stupidamente come se veramente ai cittadini non importi un gran che dell’ambiente che dovrebbe essere tutelato prima di tutto poiché è la base per un buon e prosperoso futuro per la città.
Comunque non potrai mai farti tanti nemici se non sputi un po’ di realtà e verità che spesso fanno male a tanti.
Se vogliamo sfruttare l’immagine di Ovidio per attirare turismo a Sulmona
Non sarebbe sbagliato onorarlo come si dovrebbe per chi era Ovidio e per le sue opere.
E stato deciso anche in modo poco educato rinunciare al concerto di Povia per i suoi pensieri omofoni.
Sarebbe intelligente cogliere l’occasione e ricollegarsi ad Ovidio e al suo modo di vivere libero.
Organizzando un evento contro la discriminazione di vario genere
Sessuale razziale sociale ecc
Non ci vorrebbe molto e neanche soldi
Basterebbero delle buone casse per la musica degli stand al parco fluviale e Sulmona raccoglierebbe centinaia di persone
Una due opere teatrali di Ovidio
E la cosa e fatta
Tanto di attori che si presteranno ne e pieno
Anche gratis
Giusto Per