APPALTO MENSA SCOLASTICA, LA MINORANZA ATTACCA IL CAPOGRUPPO DEL PD MIMMO DI BENEDETTO

“Apprendiamo dagli organi di stampa della vicenda che riguarda la gara d’appalto quadriennale per la refezione scolastica e che, secondo le notizie, l’unica offerta sia stata avanzata da un’Ati con sede legale nello studio del capogruppo consiliare del PD Mimmo Di Benedetto e guidata da professionisti che fanno riferimento al suddetto studio. Non sappiamo se addirittura ne siano soci. Chiediamo al Sindaco se le notizie riportate siano corrispondenti alla realtà e, qualora fossero vere, di fare chiarezza su una vicenda che, nonostante rientri nell’alveo della legalità, riteniamo inopportuna. Ci sorprende inoltre il cambio di passo di una forza politica, il PD, che più di tutte negli scorsi anni ha avanzato questioni di opportunità e correttezza istituzionale e che ora, invece, appare se non altro distratta nell’applicare un codice di comportamento che ha invocato per gli altri. La città merita chiarezza e trasparenza, ed è questo che chiediamo al Sindaco”.

Il documento sottoscritto da Caterina Di Rienzo, Franco Di Rocco, Antonietta La Porta, Gianluca Petrella, Maurizio Proietti, e Luigi Santilli, non è stato firmato dai due consiglieri di Fratelli d’Italia Vittorio Masci e Salvatore Zavarella. Si tratta della quarta volta di seguito che i due esponenti del partito della Meloni non firmano una nota insieme agli altri consiglieri di minoranza. Quasi a volerne prendere le distanze. Ma quattro indizi fanno una prova  che conferma  l’ipotesi avanzata da Teresa Nannarone e smentita dal capogruppo di FI Vittorio Masci, dell’esistenza di un accordo tra Fratelli d’Italia e il Partito Democratico, e in particolare Mimmo Di Benedetto.

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