ATTENTI AL FUOCO…..DI SANT’ANTONIO

di Gianvincenzo D’Andrea – L’Herpes Zoster, comunemente noto come Fuoco di Sant’Antonio , è una malattia assai fastidiosa  ed invalidante non soltanto nella fase acuta ma anche nei casi in cui si cronicizza (nevralgia posterpetica).
L’infezione, perché di questo si tratta, è dovuta alla riattivazione del virus della varicella (del gruppo dei virus erpetici), allorquando si verifica una riduzione dell’immunità dell’individuo per gravi malattie, terapie immunosoppressive ed anche età anziana e stress psicofisico.
In queste condizioni il virus erpetico (HV),presente in forma inattiva  nell’organismo, può avviare una rapida e tumultuosa replicazione lungo il decorso di uno o più nervi vicini danneggiandone anche in modo irreversibile le fibre costituenti.
Per tale motivo il sintomo più evidente nelle fasi iniziali della malattia è rappresentato dal dolore lancinante in un’area del corpo, in genere torace o addome  (ma anche testa, faccia, occhi, orecchie possono  essere interessati) nel territorio di distribuzione del nervo
aggredito dall’herpesvirus.
Solo dopo alcuni giorni dalla comparsa del dolore si manifestano l’arrossamento cutaneo e le piccole vescicole caratteristiche dell’infezione che continuano a prodursi per qualche giorno per poi essiccare.
Inoltre in caso di interessamento degli occhi possono prodursi gravissimi danni definitivi a carico della vista.
Il dolore , che come s’è detto prima è il sintomo iniziale e prevalente, ha precise caratteristiche ( trattasi di “dolore neuropatico”, ovvero un dolore da danneggiamento delle fibre nervose ) che lo rendono sensibile ( non in tutti casi!) soltanto ad alcuni farmaci specifici di cui diremo fra poco.
Un’ulteriore caratteristica del dolore erpetico ( e delle lesioni eritematose e vescicolari) è che sono presenti soltanto in una metà del corpo ed in alcuni casi ( pochi in verità) le vescicole possono essere addirittura assenti.
La durata della fase acuta della malattia ha un’ampia variabilità individuale (con una media di 10-14 giorni) ed è accorciata da una corretta e tempestiva terapia se attuata entro 72 ore dall’insorgenza del caratteristico dolore bruciante.
La terapia prevede l’utilizzo di farmaci antivirali , di farmaci specifici per il dolore neuropatico (pregabalin, gabapentin) e di farmaci sintomatici per i diversi disturbi associati (cerotti medicati e pomate a base di anestetici locali, creme a base di capsicina ecc).
Ritornando alle caratteristiche epidemiologiche della malattia da herpes zoster (di cui dicevo all’inizio) e ricordando che l’incidenza è significativamente più elevata nei soggetti di età  superiore a 60 anni trova ampia giustificazione l’attuazione di una efficace prevenzione sopratutto in questa fascia di età.
È disponibile oggi un vaccino di elevata efficacia di tipo ricombinante (con una protezione dalla malattia nella misura del 97%) che il Sistema Sanitario Nazionale fornisce per la somministrazione gratuita  agli ultrasessantenni.
Mi chiedo, a questo punto: vale la pena di rischiare di incappare in una malattia assai dolorosa ed a volte molto invalidante, potendola tranquillamente evitare con due dosi di vaccino?
Ed a tale proposito mi viene in mente un detto popolare assai illuminante.
“Chi ha una comodità e non se ne serve non trova il confessore che l’assolve!”

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