RIVISONDOLI: PREFETTO TORRACO, LA POLIZIA LOCALE NON PUÓ ESSERE AFFIDATA ALL’ASSESSORE
Gli assessori comunali non possono assumere responsabilità di vigilanza e di polizia locale. Lo ha stabilito il prefetto dell’Aquila Cinzia Turraco intervenendo nel caso di Rivisondoli dopo un quesito avanzato da Benedetta di Gennaro, responsabile Csa-regioni autonomie locali, coordinamento provinciale dell’Aquila. Infatti il sindaco Giancarlo Iarussi, ha nominato il consigliere comunale Olindo Juan Sarrocco, assessore comunale con la delega delle funzioni concernenti il settore vigilanza e polizia locale, assegnandoli la responsabilità di tutti i servizi dell’area di vigilanza con il potere di adottare atti anche di natura tecnico gestionale. “È il caso di evidenziare”, ha però sottolineato Di Gennaro, “che tale provvedimento, nella parte in cui assegna all’assessore la responsabilità di tutti servizi propri dell’aria di vigilanza con il potere di adottare necessaria atti anche di natura tecnico gestionale, risulta adottato in palese violazione delle norme”. La prefettura dell’Aquila ha così citato il ministero riguardo riguardo alla questione confermando quanto denunciato dal Csa. “Si fa presente“, spiega il Ministero dell’Interno, “per quanto di competenza che l’art. 5 della legge 65 del 1986 prevede il conferimento prefettizio della qualifica di agente di pubblica sicurezza nei confronti del solo personale che svolge servizio di polizia municipale, ossia – secondo l’avviso di questo ufficio -effettivamente adibito ai compiti e dalle attività proprie di questo servizio“. Secondo il ministero “il conferimento della qualifica in questione è finalizzato ad abilitare all’espletamento di funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza e presuppone l’impiego in attività operative e non solamente di coordinamento e direzione dell’ufficio nonché al porto d’armi senza licenza nei casi in cui la regolamentazione comunale prevede lo svolgimento di servizi armati“. In realtà il ministero chiarisce anche che bisogna valutare di volta in volta ai fini della qualifica in i fini del conferimento o meno della qualifica in argomento da parte del prefetto tenuto conto “dell’organizzazione dell’ente, della sua regolamentazione, dei concreti contenuti dell’incarico attribuito“. Bisogna infatti capire anche se questi responsabili risultano oppure no abilitati anche a funzionalità operative che richiedono l’effettivo svolgimento delle attività. Per attività operative serve infatti il porto d’armi, qualora fosse necessario.“ Tale condizione”, conclude il ministero, “costituisce dunque un pre-requisito per il procedimento in questione”.