ABUSI SESSUALI NEI CONFRONTI DI UNA BAMBINA, UN UOMO DI PACENTRO RISCHIA DA 12 A 22 ANNI DI CARCERE
È ripartito questa mattina il processo nei confronti di un uomo di Pacentro accusato di aver messo in atto abusi sessuali nei confronti di una bambina del paese. Davanti al tribunale, riunito in seduta collegiale, sono sfilati sette testimoni tra cui la madre, il padre e la nonna della bambina che hanno raccontato l’abuso di cui sarebbe rimasta vittima la piccola. Testimonianze a tratti drammatiche che hanno scosso tutte le persone presenti in aula soprattutto per il fatto, che l’uomo avesse messo in atto i suoi morbosi propositi nei confronti di una bambina. Secondo le accuse raccolte dal pubblico ministero e confermate dalla bimba nel corso dell’incidente probatorio chiesto e ottenuto dalla pubblica accusa durante la fase preliminare, l’uomo dopo essersi appartato con la piccola in uno scantinato, le avrebbe sceso le mutandine toccandola ripetutamente nelle parti intime e si sarebbe anche denudato. È stata la stessa piccola a dire tutto ai genitori quando, rientrando a casa piangendo raccontò che quell’uomo del paese le aveva messo le mani addosso e la seguiva sempre aspettandola anche fuori dalla scuola. L’uomo proprio perché avrebbe insistito nel suo atteggiamento, è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Misura che avrebbe violato più volte tanto da spingere i carabinieri di Pacentro ad aprire un altro filone giudiziario che si discuterà martedì prossimo nel corso del giudizio immediato disposto dal giudice nei confronti dell’uomo. L’udienza di questa mattina è stata caratterizzata dal confronto, anche dallo scontro tra le parti e il presidente del Tribunale Pierfilippo Mazzagreco, il quale ha avuto un acceso scambio con l’avvocato di parte civile Vincenzo Colaiacovo, il quale ha ripetutamente protestato contro l’atteggiamento della difesa che cercava di spostare il dibattimento verso un altro procedimento in cui il padre della piccola è imputato per lesioni nei confronti dell’uomo che avrebbe molestato sessualmente la figlia, per averlo colpito con un piede di porco, mandandolo in ospedale. Con le aggravanti contestate dal pubblico ministero, l’imputato infatti, rischia dai 12 ai 22 anni di reclusione. L’udienza è stata quindi aggiornata al prossimo 12 settembre quando dopo l’esame dell’imputato il tribunale avvierà la discussione finale e subito dopo emetterà la sentenza.