IL PD NON È FEUDO DELLA MARSICA E CASCIANI È FIGLIO DI SULMONA

di Luigi Liberatore – Se il vice sindaco di Sulmona avesse tutti i poteri che alcuni circoli intellettuali, sulmonesi e marsicani, vorrebbero attribuirgli, mi manderebbe al rogo. Per ciò che ho detto tempo fa di lui come amministratore, e pure come suo difensore in questa circostanza in cui tutti prendono le distanza lasciandolo in braghe di tela. È questo il limite della sinistra, sia che si muova ad alti livelli, sia che sia obbligata a  spostarsi nella incerta periferia delle città. Non sa più difendersi ed è ancorata al sentimento lacrimevole del tempo che fu: in poche parole, ha paura. Franco Casciani, ancora il vice sindaco di Sulmona, viene abbandonato, anzi abiurato, da Carlo Piccone, che viene definito ex suo braccio destro, mentre viene difeso come esponente del partito dal segretario provinciale, Francesco Piacente. Piccone, il riflessivo, dice a posteriori che Casciani sia stato elevato al comando del Pd dai circoli marsicani e provinciali del partito, facendo capire che Sulmona non avesse avuto nessun potere di interdizione. Io, pur non conoscendone vita e attività politica, mi chiedo dove fosse allora Piccone per chiedere adesso che Casciani si debba dimettere. Come se il vice sindaco del capoluogo peligno sia figlio della Marsica e non espressione del voto, seppur risicato,  di ottobre scorso a Sulmona. Ma è questa la storia decadente della sinistra che tra pantofole e divano manda messaggi deprimenti a chi sta ancora sulle barricate, chiedendosi poi come mai l’Italia scelga la deriva di destra. Io non sto con Franco Casciani, perché ho criticato il suo modo di incedere nelle forme e nella sostanza come sindaco vicario di Sulmona, e soprattutto come assessore ai Lavori pubblici. Sento tuttavia di non potermi associare a chi vorrebbe addossare a lui, e a lui soltanto, i guai di Sulmona. Deve fare un passo indietro? Bene. Lo facciano pure tutti gli assessori. E lo facciano pure gli ex amici, che non possono vantare come me giudizi critici espressi in tempi non sospetti. Perfino a rischio di querela!

2 thoughts on “IL PD NON È FEUDO DELLA MARSICA E CASCIANI È FIGLIO DI SULMONA

  • Forse dovrebbe leggere con maggiore attenzione quello che ho scritto sulla mia pagina social dove non affermo che il comando del partito è stato dato dai Marsiani ma che il suo ruolo da vice sincaco e assessore é stato questo si deciso da pochi, in salotti locali e con l’avvallo dei due segretari Fina e Piacente senza che ci fosse stata una discussione aperta e trasparente nel Direttivo e con gli iscritti, quindi non democratica e in barba al divieto di cumulo di cariche.
    Dove sono stato io? Forse si dovrebbe informare meglio e magari rileggere anche qualche articolo passato e scoprirebbe che nei mesi seguenti alla formazione della giunta mi sono dimesso da ogni carica ricoperta nel circolo locale, provinciale e regionale, in dissenso con la linea politica e amministrativa del segretario e dei marsicani che mai hanno inteso voler ricercare un dialogo con le controparti favorendo la disgregazione del Circolo.
    Se mi permette anche, non vengo definito ma ero il suo vicesegretario come lo sono stato di altri 2 segretari.

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  • Anche se querelano sono una banda di innetti e sbandati e non si meritano altro che l’annullamento politico.

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