SE IL VICESINDACO CASCIANI DEVE ANDARSENE SI DEVE DIMETTERE TUTTA LA GIUNTA COMUNALE
di Luigi Liberatore – Hic manebimus optime! Non lo ha scritto, lui, Franco Casciani;ma il vice sindaco di Sulmona ha tradotto Tito Livio nella lingua a sé più congeniale, offrendo, come si diceva tra i banchi del liceo, una traduzione libera della frase dello storico latino: di qui non me ne vado. Se si fosse espresso come Tito Livio, l’assessore ai Lavori pubblici di Sulmona, nonché segretario del partito democratico, almeno per le mie inclinazioni, avrebbe meritato una promozione e non un invito a dimettersi dalla carica che riveste come pubblico amministratore del capoluogo peligno. Sul suo capo si sono addensati tuti i guai recenti di Sulmona, dalla perennità delle buche stradali, alla esorbitante crescita delle erbacce nei parchi e nelle ville municipali, fino alla cattiva gestione della pulizia delle aree verdi come se fosse stato lui stesso a guidare uno dei trattori che ha fatto scempio nel parco Daolio. L’assessore ai lavori pubblici di Sulmona possiede, almeno nella fase di interlocuzione con amici e avversari, la levità di una grandinata in piena estate; sul piano pratico, magari, è più efficace laddove bisogna arrotare la falce o partire con le motoseghe, oppure montare impalcature per il rifacimento di palazzi e balconi. Ho letto le sue dichiarazioni rilasciate ad un quotidiano regionale sulla crisi politica che vive la città di Sulmona, e mi sono soffermato sulla parte in cui si dice disponibile a rendere il mandato e di rimetterlo nelle mani del partito. Per capirci, però, dobbiamo pure dire che la segreteria del Pd è “roba sua”. Ma al di là di questa premessa, che non ci pare del tutto superflua, non ci va di valutare come unica ed essenziale la circostanza, da molti sostenuta, che i guai di Sulmona sarebbero tutti riconducibili alla attività, o inattività, del vice sindaco Casciani. Il potere del sindaco sta nell’azzerare l’esecutivo, come nel riassegnare le deleghe. Bene. La sopravvivenza dell’amministrazione comunale di Sulmona sta in questo piccolo passaggio: per rendere praticabile il futuro è necessario innanzitutto che i componenti della Giunta rassegnino nelle mani di Gianfranco Di Piero la delega ricevuta, per far sì che il rimpasto trovi ragioni e motivazioni dalle forze della coalizione, tralasciando i capricci dei singoli. Ciò se si vuole andare avanti, beninteso. Io sono dell’avviso, tuttavia, che qualsiasi esecutivo dovesse nascere, esso non potrà fare a meno della presenza di Franco Casciani. Un diavolo? Bè, facciamone un buon diavolo…
Da questo panorama vuoto e preoccupante che dire la città e spente e vorrebbe uomini che sapessero fare cose normali e giuste per attuare progetti concreti…ma con queste intelligenze nulla si potrà fare ,rimette il mandato la città nn ne può più.
Ma si deve ristrutturare l’intero complesso amministrativo nazionale. In queste aree deboli di incessante povertà è facilmente figurabile che si tratta di soggetti di umiltà e di miseria che aspirano all’accattonaggio di un qualche sussidio, a qualche tangente che possono ottenere con la prepotenza del codice appalti per poi comprare una macchina, alla sistemazione di un figlio, un nipote non perfettamente sveltissimo in un posto pubblico con una pagherella statale fissa. Silone lo vedeva che, la schiera dei poveracci dell’aquilano si presentavano alle elezioni per. “accedere alla Camorra”.
Questa città non andrà mai da nessuna parte fino a quando i suoi “rappresentanti” non riusciranno a liberarsi dalla maledizione della contrapposizione personale piuttosto che delle idee e delle proposte concrete.
È sempre la solita storia. La vedo dura..
Nel fondo della sacchetta delle biglie, che le bambine e i bambini adorano far rotolare per gara sulla sabbia dopo il sorteggio e che talvolta si lanciano persino addosso, ce n’è a volte una di poco più grande.
Così, per dire, nei giorni scorsi ho calcato i pavimenti del lungo corridoio che, varcato l’ingresso al primo piano del Municipio e svoltando a destra dopo un breve tratto intermedio, immette tra i tanti uffici molti dei quali a presidio della ripartizione LL.PP.
Ebbene, nel brusio di sottofondo e brulicar di viandanti, ho potuto personalmente ascoltare molti e lusinghieri apprezzamenti sull’Assessore al ramo.
Orbene, non è poca cosa se di quella biglia si tratta, di cui è noto il peso e la capacità di rotolare più lontano fino ad attestarsi là dove altre non trovano punto, pur se vivacemente colorate.
Litigare per quella biglia, per rimuoverla dalla sacchetta cosicché non capiti più di dovercisi misurare nel tiro e nel punteggio, non ha molto senso.
Perché quello delle biglie è un giuoco, sì, da bambini però…
È tempo di crescere oramai, mostrando le proprie attitudini e propensioni, i migliori pregi e le vere capacità, che in età da politica non si gira per i corridoi e tra i banchi dell’aula consiliare con le biglie in tasca, tutte uguali, solo per il gusto di tornare ad essere bambini.
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E’ il Sindaco…eletto dai Cittadini e non dai Consiglieri….che…Meglio precisare
Chi…”parla…parla” si è rivolt…al Sindaco e non al partito…o ai partiti o ai consiglieri. La Giunta rappresenta il Sindaco…o meglio è il Sindaco non i Partiti…di destra…di centro…di sinistra ed ex…
Comincia a piacermi questo… Sindaco
E’ come Gaetano…il mio caro ex alunno.
Il partito PD è finito e se aspetta suggerimenti da quei falliti auguri a tutti!!!
Dovrebbe lasciare il partito e continuare a provare a fare !!!!
C’è chi il PD l’ha lasciato e non fa nulla come non ha fatto nulla di concreto in passato e parla parla parla….