2 GIUGNO A SULMONA, DI PIERO RICORDA ITALO GIAMMARCO ED ELOGIA LA PROTEZIONE CIVILE
La città di Sulmona ha celebrato il 77° anniversario della festa della Repubblica, data coincidente lo storico referendum Monarchia-Repubblica che si svolse in Italia il 2 e 3 giugno 1946.
In piazza Carlo Tresca si è svolta la solenne cerimonia con la deposizione della corona d’alloro, da parte del sindaco Gianfranco Di Piero, in onore ai Caduti, che è stata preceduta dall’ingresso delle associazioni combattentistiche e d’arma, dagli onori al Gonfalone decorato a medaglia d’Argento al valor militare e dall’alzabandiera. Il tenente colonnello dell’Esercito, Maurizio Maddalena, ha letto il messaggio del ministro della difesa Guido Crosetto, mentre al presidente del consiglio comunale, Cristiano Gerosolimo, è stata affidata la lettura del messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il sindaco Di Piero, ha aperto il suo discorso ricordando il generale Italo Giammarco, morto nel novembre scorso all’età di 84 anni.
“E’ il primo anno che celebriamo il 2 giugno senza l’impegno, l’abnegazione e la dedizione di un nostro concittadino che si era prodigato tanto nel corso degli anni precedenti conducendo questa manifestazione ed indicandone il cerimoniale con sensibilità ed intelligenza: il generale Italo Giammarco, purtroppo recentemente scomparso”, ha detto il primo cittadino, “sono ormai trascorsi 77 anni dalla scelta per la forma di governo repubblicana. Sono trascorsi 77 anni che hanno segnato la vita di questo nostro Paese, però noi non possiamo dimenticare il sacrificio delle persone e quindi dobbiamo ricordare che la scelta repubblicana era stata già prefigurata da coloro i quali si ponevano il problema di ricostruire un Paese che usciva da vent’anni di dittatura, quindi non c’era libertà. Il Paese aveva subito la tragedia e le devastazioni della guerra e dell’occupazione nazista”. Di Piero ha ricordato come i valori della libertà, della democrazia, dell’eguaglianza sono i fondamenti della Costituzione, nata dalla sintesi di diverse culture e sensibilità, opera dei costituenti che privilegiarono gli interessi della comunità nazionale rispetto alle logiche dell’appartenenza. Ed ha poi espresso gratitudine alle forze armate e alle forze dell’ordine, presidio dello Stato democratico.
Gratitudine anche ai volontari ed in particolare alla Protezione Civile: “Sono stati tanti gli episodi della nostra storia che purtroppo si verificano con sempre maggiore frequenza, anche nei giorni attuali. La Protezione Civile sulmonese si è repentinamente messa in contatto con il sistema nazionale per andare a dare assistenza alle popolazioni dell’Emilia Romagna, recentemente colpite dall’alluvione. La Costituzione è anche libertà, è testimonianza di pace, è difesa della vita e non possiamo dimenticare i tanti contributi che nel corso degli anni le forze armate italiane hanno dato nelle missioni internazionali di pace, arrivando a conquistarsi la stima e l’amicizia delle popolazioni, tant’è che oggi nel mondo si parla di modello italiano. E in questo non possiamo non ricordare anche i recenti attentati che in Kossovo che hanno visto coinvolti anche i militari italiani e del 9° Reggimento Alpini dell’Aquila. Questa è la Repubblica”.
“Non possiamo dimenticare la storia della Brigata Maiella, quella fulgida pagina di storia scritta attraverso anche i tanti sulmonesi che hanno contribuito a vivere quell’esperienza. Non possiamo non ricordare i martiri della Brigata Maiella. Un ricordo commosso a Gilberto Malvestuto e un saluto affettuoso a Raffaele Di Pietro, ultimo combattente vivente di quella grande epopea che è stata la storia della Brigata Maiella. Non possiamo dimenticare le vittime del bombardamento della stazione e del mitragliamento di piazza Garibaldi ed anche la grande testimonianza di solidarietà delle popolazioni sulmonesi quando prestarono assistenza morale e materiale ai prigionieri di Campo 78”, ha concluso il sindaco.