DISSESTO FINANZIARIO SCANNO, LA CORTE DEI CONTI CONDANNA L’EX SINDACO SPACONE
Secondo i giudici contabili della Corte dei Conti sarebbero responsabili del dissesto finanziario del Comune di Scanno dichiarato nel 2019 dal consiglio comunale del centro turistico lacustre. Si tratta dell’ex sindaco, Pietro Spacone e dell’ex consigliere comunale con delega al bilancio, Roberto Nannarone: ai due sono state ha applicate le misure interdittive mentre il solo Spacone dovrà pagare anche la somma di 2 mila e 200 euro in favore del Comune. A far muovere la procura dei giudici contabili era stata una denuncia del sindaco del Comune di Scanno, Giovanni Mastrogiovanni, inoltrata l’11 dicembre 2019. I giudici della Corte dei Conti hanno rilevato che “l’avere ignorato per la quasi totalità della durata del mandato elettorale i molteplici segnali di sofferenza finanziaria e contabile, conosciuti o conoscibili sulla base dell’ordinaria diligenza, è sintomatico di un’inescusabile negligenza e imperizia nello svolgimento delle proprie funzioni e consente di configurare la condotta di tali soggetti come gravemente colposa”. Per il giudice contabile Spacone e Nannarone, dal 2013 al 2018, avrebbero contribuito al determinarsi del dissesto viste funzioni e ruoli ricoperti. Con lo stesso decreto la Corte ha respinto il ricorso della Procura per gli altri ex amministratori finiti sotto inchiesta: Gemma Spacone, Antonio Giovanni Silla, Amedeo Fusco e Gianfederico Pietrantoni. Restano i debiti fuori bilancio che ammontano a più di 623 mila euro che il Comune, seppur in default, sta gestendo per risanare le casse comunali. Un decreto che, nella sostanza, riconosce la virtuosità del percorso istituzionale avviato dall’amministrazione guidata da Giovanni Mastrogiovanni, da poco rieletto per il secondo mandato.
bravo l’avv. Mastrogiovanni…peccato in giro c’e ne sono pochi…
Peccato i giudici non applichino la legge uguale per tutti con il Cogesa di Sulmona!!!
Sarà costato al comune molto di più della multa in avvocati e tempo sempre che non venga appellata .