LA REPLICA DI MASSIMO DI PAOLO A TERESA NANNARONE

di Massimo Di Paolo – Prendo atto del comunicato di Teresa Nannarone al mio articolo “Partito Democratico: Indietro tutta !!!” del 20 maggio. E difficile rispondere alle note personali, e non politiche, scritte da chi ha fatto dei principi di libertà e rispetto un vanto e un mantello che evidentemente è servito a coprire acredine profonda e un bisogno di emergere difficilmente controllabile.

Mi spiace che una  persona che esercita una professione come il sottoscritto, libero professionista con iscrizione ad albo professionale e regolare partita IVA, non riesca a trovare tempo per  leggere libri. Vecchi e nuovi, come chi ama i libri, non per citarli ma per viverne i significati proiettandoli in una crescita personale ma anche collettiva.  E mi spiace rilevare che la Nannarone può vantare una capacità di logica politica evidentemente paleolitica non capace di contaminarsi con chi neha altre forme e altre rappresentanze culturali. Evidentemente l’abitudine a salire sui piedistalli sviluppa una dipendenza che rende difficile la vita in caso di astinenza. Rammarica molto il sentore di minaccia verso chi esprime opinioni diverse. Soprattutto opinioni strutturate da osservazioni reali, non nascoste, ma ampiamente espresse e discusse, dal sottoscritto, con i rappresentanti del partito già da molto tempo.

Partito che Teresa Nannarone ha abbandonato per aprire contrattazioni correlate a ruoli e rappresentanze in consiglio comunale.

L’analisi del suo comunicato nasce da lontano. Forse le è mancato il palco quando il PD ha aperto i congressi a Sulmona invitandomi a partecipare. Io ebbi l’onore di intervenire e fui critico e autentico già d’allora senza vezzeggiamenti e con estrema chiarezza. Già allora introdussi i termini dell’analisi locale come uomo di sinistra solido e certo. Non si trattava di dispensare lezioncine ma di proporre un modello organizzativo complesso, utile per il nostro territorio e orientato alle povertà e ai disagi di chi è stato meno fortunato di noi. Erano concetti e riferimenti di sinistra forti e chiari.

L’analisi sulla crisi dell’amministrazione, fatta senza mezzi termini, con toni sprezzanti e con descrizioni analitiche, fu aperta e consolidata dalla Nannarone stessa. Seguita da silenzio dopo aver messo al bando i consiglieri Proietti e Di Rienzo.

Il tono: il tono del comunicato trasuda di rabbia, livore, invidia tratti di chi non ha superato il trauma della negazione, dell’abbandono, della perdita. Un tono che nasconde la speranza di tornare a cavalcare la segreteria del PD sulmonese. Un tono di manovre di riavvicinamento. Il comunicato cosi offensivo e sferzante rappresenta il tentativo di lavare le colpe per aver rotto e indebolito la sua coalizione sbattendo la porta e dando fiato alle trombe dettagliando ciò che non si sta facendo, accusando, colpendo con fendenti al cuore. Il segretario di partito e assessore Casciani il più massacrato ma senza risparmiare nessun altro. I sermoni per avere potere, ruoli, collocazione, visibilità non sono quelli di chi scrive. Sono quelli di un “presidente di partito” che accusa, rifiuta, nega e abbandona la barca ammantando il tutto da perbenismo, buonismo e competenze eccelse.

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